Compiti con le mamme nel doposcuola fai-da-te

Primo dilemma di una mamma lavoratrice quando ricomincia la scuola: a chi affidare i figli nei pomeriggi durante la settimana. Tate e babysitter non sono certo a buon mercato, gli oratori non sono più attivi come in passato, i doposcuola assomigliano spesso a «parcheggi» per bambini che neppure si conoscono. Il più delle volte quindi scatta la solidarietà tra mamme e la soluzione migliore è chiedere a un altro genitore di portarsi a casa un piccolo in più, in attesa di poter ricambiare il favore. Alle scuole del parco Trotter hanno avuto un'idea semplice ma utile. Si chiama «Una merenda per due» ed è la versione organizzata dell'aiuto tra famiglie che esiste già spontaneamente. Si chiede ai genitori di ospitare un pomeriggio a settimana un compagno di scuola del proprio figlio per giocare e fare merenda e i compiti.
L'istituto comprensivo Casa del sole è la storica scuola all'interno del parco Trotter, giusto a metà strada tra la vecchia Milano di viale Monza e la Milano multietnica di via Padova. Alle elementari e medie statali si aggiunge la materna comunale per un totale di circa mille alunni.
«Di cui il 50 per cento sono figli di cittadini immigrati - spiega il preside, Francesco Cappelli -, l'integrazione per noi è un lavoro quotidiano». A partire dalla merenda. «Abbiamo accolto favorevolmente l'iniziativa gestita dalla cooperativa sociale Comin, che incoraggia l'aiuto reciproco già esistente tra famiglie, anche tra quelle italiane e quelle straniere. Uno scambio che aiuta anche l'integrazione nelle classi, dove comunque i bambini figli di immigrati, per lo più nati in Italia, si inseriscono senza grosse difficoltà grazie al nostro laboratorio linguistico. "Una merenda per due" - conclude il preside - non si rivolge ai casi di alunni difficili, ma alle famiglie di lavoratori senza particolari problemi».
Genitori che lavorano e pochi fondi per la babysitter sono una situazione che accomuna le famiglie italiane a quelle straniere della zona. Silvia Amato, della Comin, la cooperativa sociale che si occupa di progetti per le famiglie, di affido familiare e accoglienza, spiega come funziona «Una merenda per due»: «Raccogliamo l'adesione delle famiglie che danno la disponibilità a ospitare un bambino e che vengono affiancate per tutto il percorso da un nostro operatore. Le maestre quindi individuano nelle classi, soprattutto in prima e seconda elementare, gli alunni che potrebbero essere adatti allo scambio, magari quelli che hanno qualche problema a inserirsi».
E il resto viene da sé, i bambini si divertono, fanno amicizia e presto l'invito viene ricambiato e anche i genitori stringono un legame.

«È un'opportunità per tutti - continua l'operatrice che segue l'iniziativa (che dopo la sperimentazione alla Casa del sole verrà estesa e si chiamerà «Da casa a casa») -, non certo un impegno per le famiglie a prendersi carico di un bambino in più. Piuttosto un modo di incoraggiare il senso di appartenenza a un quartiere, non all'interno di un cortile come avveniva un tempo ma nel salotto di casa».

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