Milano - Con quella sua pernacchia strampalata e maldestra starà spegnendo (e sputacchiando) le sue settantacinque candeline. Ci piace così, Paperino Paolino, con le sue debolezze, i suoi difetti e la sua tranquillizzante sfiga.
Nasce nel 1934 Era il 9 giugno del 1934 quando Donald Duck, il papero di Walt Disney, fece il suo esordio nel
cortometraggio d'animazione "Little Wise Hen", "La gallinella
saggia". Già tre anni dopo era diventato un protagonista in "Don
Donald", ambientato in Messico. Fu un successo immediato che lo
collocò alla pari del brillante Mickey Mouse, di cui era il contraltare
disneyano che doveva puntare anche a un pubblico più adulto.
L'Europa ama il papero maldestro E qui inizia la sfida. Il duello fumettistico. Se Topolino è la tesi, Paperino è l'antitesi. Tanto è organizzato, preciso e fortunato il piccolo topo, quanto è sbilenco, impacciato e sfortunato Paperino. Un po' saccente il primo, umile e insicuro il secondo. Sempre pronto ad accartocciare il becco, stupito e rassegnato, davanti all'ennesima asperità della vita. E se
negli Usa Topolino resta il più amato, nel Vecchio Continente è sicuramente
Paperino la star dei cartoni.
Pigro e sfortunato: un antieroe fatto a papero Una vita da protagonista giocata all'ombra del ricchissimo zio Paperone. Paperino patisce la vita ma continua a viverla, nonostante le marachelle di Qui, Quo e Qua e i turbamenti amorosi con Paperina. Vestito da marinaio,
allergico al lavoro (è il primo precario del mondo dei fumetti) e sempre
al verde, ha appassionato centinaia di milioni di fan in tutto il
mondo.
Più presenzialista di Topolino "È un perdente ma non si dà mai per vinto e continua a
combattere" ha scritto la Disney sul suo sito. Un papero antieroe. Romantico e buono.
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