Comune, via alle nomine: cambio della guardia per Mm e Milanosport

Incontro tra il sindaco e la maggioranza per discutere i nuovi assetti delle aziende

Gianandrea Zagato

Esclusa Amsa, c’è tempo fino al 18 settembre per presentare le candidature dei rappresentanti comunali nelle aziende, negli enti, nelle fondazioni e nelle società a partecipazione comunale. La dottoressa Alessandra Modrone dell’Ufficio nomine è ancora a disposizione altri quattordici giorni per fornire ogni chiarimento a chiunque abbia dubbi o problemi. Due settimane cruciali dunque per riformare strutture di comando di peso come il consiglio d’amministrazione della Metropolitana Milanese (leader italiano nel settore delle opere civili e degli impianti di linee ferroviarie urbane ed extraurbane) o quello della Sogemi (gestisce il mercato all’ingrosso di via Lombroso), ma anche il cda di Milano Ristorazione (fornisce pasti a enti pubblici e privati) e pure quello di Milano Sport (spa che organizza attività sportive, tempo libero e gestisce qualcosa come trentatré impianti agonistici).
Pacchetto che, oggi, il sindaco Letizia Moratti affronta come promesso con i rappresentanti dei partiti della Casa delle Libertà. Appuntamento a Palazzo Marino alle tredici e trenta con un metodo condiviso: «Mettere in evidenza professionalità e competenze senza però azzerare gli uscenti se hanno lavorato bene» annota Maurizio Lupi, sub-commissario cittadino di Forza Italia. Criterio condiviso dalla Lega: «Non bisogna premiare le amicizie come fatto nel passato bensì le competenze e guardare quindi i curriculum. Occasione per ricreare la Casa delle Libertà sia in Sea che in Aem, dove la Lega non ha nemmeno un rappresentante» fa sapere Matteo Salvini, capogruppo del Carroccio a Palazzo Marino.
Prematuro, naturalmente, fare nomi e cognomi: il rischio è di bruciare candidati. C’è però qualche certezza sulle presidenze uscenti delle partecipate del Comune: ad esempio, Giulio Burchi - presidente e amministratore delegato di Mm da sei anni - non sarà riconfermato da Letizia Moratti. Le ragioni, dicono i ben informati, sono da ricercarsi anche all’esterno della gestione della società di via Del Vecchio Politecnico. Resterebbe al suo posto Bruno Soresina, presidente dell’azienda tranviaria milanese da quasi nove anni, che continua a registrare invece attestati di stima siglati dal sindaco di Milano. Che, tra l’altro, vorrebbe cedere una quota di Milano Ristorazione mentre, secondo alcune cronache locali, pensa nel futuro a una grande holding per controllare tutte le società possedute o partecipate dal Comune.
Ma futuro a parte, in gioco, non ci sono solo presidenze di società che sono il tesoro di Palazzo Marino. Nel bando per la presentazione delle candidature - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 luglio - ci sono anche ventidue enti o fondazioni nel cui cda (o nel collegio sindacale o in quello dei revisori dei conti) siedono uno o più rappresentanti del Comune: si va dal costituendo Ato della città di Milano al centro informazioni e servizi gemmoligici passando per l’Ente raccolta vinciana, la fondazione Cariplo, i Pomeriggi musicali, la Bocconi e la srl Zincar di via Albricci che ha come scopo «lo studio e l’esecuzione di progetti correlati alla mobilità urbana sostenibile».


Elenchino con tanto di caselline da riempire con nomi e cognomi: incarico che, a norma di statuto, spetta a «consiglieri comunali, ordini professionali, università milanesi, associazioni sindacali e di categoria aventi sede a Milano, associazioni nazionali, regionali, locali con una sede a Milano e che vi svolgano attività da almeno un anno» e, persino, a «gruppi di almeno cento cittadini, residenti nel Comune, le cui firme siano tutte autenticate ai sensi di legge».
gianandrea.zagato@ilgiornale.it

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