Dare le scuole in mano alle Fondazioni? Giammai. Anzi, forse. Cioè, sì. La sinistra che ha guidato la rivolta alla riforma Gelmini, attaccando a testa bassa laffidamento della gestione degli istituti a enti come le Fondazioni, ora ci ripensa e vuole fare la stessa cosa in casa propria. A Genova è infatti il Comune, la giunta di Marta Vincenzi a voler affidare le «sue» scuole a una Fondazione da creare ad hoc. In particolare sta deliberando di passare la mano nella gestione del linguistico «Grazia Deledda» e dellistituto «Duchessa di Galliera». Il primo passo è già stato compiuto in commissione, a breve la pratica arriverà in consiglio comunale per lapprovazione definitiva.
Quello che manca nella delibera è soprattutto un vero motivo per una scelta così sorprendente. La proposta viene dallassessorato alle politiche formative e inizia tessendo le lodi della «Deledda International school» e dei suoi corsi la cui validità è riconosciuta anche a livello universitario. Poi entra nel merito dellattività del liceo linguistico vero e proprio, che sotto la diretta gestione comunale, ha dimostrato di non avere problemi, di saper formare studenti con ottimi risultati confermati dai voti ottenuti alla maturità, di poter garantire i contratti nazionali ai dipendenti. Insomma, di essere una scuola modello. Eppure il Comune la vuole cambiare. La Fondazione, è tutto quello che si capisce dalla delibera, consentirebbe sia alla scuola internazionale, sia al liceo linguistico vero e proprio di «continuare il percorso di valorizzazione di un sistema distruzione internazionale contraddistinto da una regia pubblica ma aperto anche a nuovi apporti pubblici e privati».
Insomma, il Deledda diventa Fondazione. Ma chissà perché stavolta l«Onda» studentesca non si abbatterà su Tursi. Non ci saranno cortei, occupazioni, proteste. «Semmai potremmo offrire il nostro appoggio alla sindaco - ironizza Giuseppe Murolo, consigliere di An - Battute a parte, può sembrare strano ma siamo proprio noi a nutrire dubbi sulloperazione. È tutto troppo fumoso, senza spiegazioni logiche della trasformazione». Lesponente del centrodestra assicura che la delibera non potrà contare sullapprovazione della minoranza. E spiega perché.
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