Lì dove le istituzioni non arrivano, ci pensa il singolo cittadino. «O quantomeno ci provo - spiega determinata Tiziana Notarnicola, battagliera maestra di Albaro che non si ferma neppure destate - Batterò cassa ovunque, appellandomi a privati e a Fondazioni, perché il progetto merita. I polmoni verdi devono essere considerati tra le priorità del Comune. E siccome non accade, agisco autonomamente in assoluta buona fede». Il polmone a cui fa riferimento l'insegnante della scuola primaria Brignole Sale di Albaro si chiama Villa Gambaro che avrebbe, a pieno titolo, urgente bisogno di riqualificazione. «Chiamo all'appello imprenditori locali, che possano aiutarmi a finanziare il progetto, nato dall'esigenza di riappropriarsi di un parco pubblico, oramai degradato e abbandonato». Decisa e pragmatica, l'insegnante, dopo aver invano sperato che il Comune potesse mettere le mani sul parco ha deciso, sentito anche il municipio Medio Levante, di chiedere aiuto pubblicamente. «Abbiamo bisogno di persone e di mezzi. Il parco necessita di interventi. C'è bisogno di potare gli alberi secchi, di ripulirlo dalle erbacce, di risistemare il cemento e di coprire le buche e di inserire giochi nuovi per bambini. Il mio sogno? Vederlo restituito al quartiere, alla città, ai suoi ragazzi e agli anziani».
Nessun discorso populista, ma concretezza dei fatti condita da una buona dose di polemica, nei confronti di chi dovrebbe e invece non agisce. «Sono portavoce di un bisogno di verde. Stanca di vedere giovani impiegare il loro tempo libero sull'asfalto del piazzale della scuola, quando invece a 200 metri c'è un parco da attrezzare e utilizzare. A vincere è l'incuria e il mancato interesse, soprattutto da parte del Comune che non risponde. Genova vanta di essere "città dei diritti". Ma di quali diritti parliamo? Forse quello di sporcare e imbrattare, di chiedere l'elemosina e di fare cortei non autorizzati. Verde, garanzia e sicurezza che posto occupano invece?».
Domande lecite, per lei, che sogna bambini liberi in spazi ampi e all'aperto e non prigionieri dei video giochi in casa. Il progetto presentato, pone difatti l'accento sulla parte alta del parco: «C'è un'area che potrebbe essere utilizzata per attività culturali legati al territorio», aggiunge Notarnicola. Un appello il suo, che non manca di richiami storici: «Il territorio di Albaro, storicamente venne scelto fin dal XVII secolo dalle nobili casate genovesi, quale sito privilegiato per la residenza estiva, in virtù della salubrità del clima e della vicinanza alla città. Anton Giulio Brignole Sale, uomo di cultura e mecenate, è considerato una delle figure maggiori del secolo d'oro dei genovesi. E in un momento di crisi come questo, i cittadini di Albaro cercano un uomo di cultura come Brignole Sale, un imprenditore o un gruppo di imprenditori che si impegnino per il recupero del nostro patrimonio culturale».
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