Il Comune assume i militanti pro-Pisapia

Valorizzazione delle risorse interne. «Non faremo uno spoil ma un merit system» si difendeva qualche giorno fa in aula Giuliano Pisapia, accusato dal Pdl e dall’ex sindaco di aver cacciato prima della scadenza del contratto i dirigenti esterni. Ma per circa 150 dipendenti precari il contratto è finito già a inizio giugno, con il mandato di Letizia Moratti. Letteralmente, forse vale la pena ricordare, con lo spoil system le forze al governo distribuiscono i posti pubblici ai simpatizzanti. Agli antipodi c’è il merit system, si assegna l’incarico - di solito con concorso - dopo una valutazione oggettiva delle capacità, senza tener conto di tessere o simpatie. Sarà cambiato il vento, come ripete il popolo arancione, ma dopo la gaffe sulla stima che non esisteva e poi è ricomparsi su Serravalle, Pisapia anche stavolta potrebbe essere inciampato sulle parole. Giunta di ieri mattina, gli assessori votano le delibere dalla 32 alla 40 per nove assunzioni a tempo determinato. Nessuno mette in dubbio i curriculum, ma certo sorprende che almeno sei sono persone apparse al fianco di Pisapia in campagna elettorale. Alcune fino all’ultimo nella rosa degli assessori papabili. É il caso di Caterina Sarfatti, figlia del Pd Riccardo, morto tragicamente in un incidente mentre si stava impegnando nelle primarie per il centrosinistra. Coordinatrice dell’Officina per la Città di Pisapia, ha mobilitato imprenditrici, mondo della cultura, universitarie, comitati pro Pisapia. Alla fine non è entrata in giunta, ma da ieri è assunta come istruttore direttivo dei servizi amministrativi nel Gabinetto del sindaco, non uno stipendio d’oro ma un contratto annuo da 40mila 500 euro. Altre due giovani leve del centrosinistra sono state a un passo dall’ingresso in giunta per essersi distinte nel tour de force elettorale: la 28enne Stefania Amato e la 25enne Ana Victoria Arruabarrena. Entreranno comunque a Palazzo Marino, stesso incarico e stipendio della Sarfatti. É rimbalzato anche su youtube invece il volto di Cosimo Palazzo, per un incisivo intervento all’assemblea dei circoli del Pd a Roma nel novembre scorso. L’ex capogruppo dei democratici e ora assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, lo ha assunto in qualità di funzionario dei Servizi amministrativi, stipendio lordo annuo da 64mila 310 euro. Tra i promotori di Change Milano, il laboratorio del Pd per le elezioni 2011 lanciato un anno fa da Davide Corritore (neo city manager del Comune) c’era Antonio Bisignano. Da ieri funzionario (a 42.640 euro) presso l’assessorato alla Mobilità di Piefrancesco Maran. Esponente della Sinistra democratica è invece Luca Stanzione, «arruolato» dall’assessore alle Politiche per il Lavoro Cristina Tajani come istruttore dei servizi amministrativi contabili (spesa annua di 42.390 euro).
Letizia Moratti nel 2006 finì sotto la lente della Corte dei conti per abuso d’ufficio, consulenze d’oro e assunzioni illecite. L’indagine partì da una denuncia del neo presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo, dell’allora capogruppo dei Verdi (oggi capo di gabinetto del sindaco) Maurizio Baruffi, dagli ex consiglieri Adamo, Milly Moratti, Colombo, Merlin. Tra le accuse: aver ricompensato i supporter con nomine politiche che «mortificano le professionalità interne» ma anche «sovradimensionamento dell'ufficio stampa».

Ora sembra che per bypassare le polemiche (e la sentenza), gli addetti stampa lavoreranno con contratti non giornalistici. Gli «storici» (a Palazzo da vent’anni) ma non solo, da ieri sono a casa. E valuterebbero una causa collettiva contro Pisapia.

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