Il Comune: «A casa i rom senza lavoro»

Da questa mattina controlli a tappeto nei 12 campi nomadi regolari della città. Polizia e carabinieri verificheranno se le tre condizioni poste dalla direttiva europea per gli immigrati comunitari - domicilio, mezzi di sostentamento e assistenza sanitaria - sono rispettate. Da fine luglio i ghisa hanno già identificato 400 romeni soggetti al rimpatrio, se a un secondo controllo e dopo tre mesi di soggiorno dovessero risultare di nuovo sprovviste di casa, lavoro o assistenza sanitaria. Ma De Corato frena gli entusiasmi: «Oggi il prefetto può solo intimare di lasciare l’Italia, finché il ministro Amato non presenta un decreto legge, non è ancora previsto il rimpatrio coatto». Di un piano di rientri, invece, la Romania non vuol sentir parlare.

Come fa discutere l’iniziativa della «Casa della Carità»: ospitare ogni notte i nomadi sfollati da via San Dionigi nelle parrocchie della città. La destra sul piede di guerra: «Marce di protesta contro l’ennesimo ricatto», tuona Giovanni De Nicola (An).

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