Il Comune: "Chiudiamo i Sert, si spaccia"

Vertice in prfettura con sincado e ministro Maroni. Emergenza droga, De Corato: "Non sono luoghi di cura, la nostra soluzione trova il consenso delle istituzioni". Subito un Osservatorio permanente sulle dipendenze

Lombardia prima in Italia. «Per l’emergenza droga», fa presente il sindaco Letizia Moratti, ma anche «nell’impegno a combatterla», replica la Regione, che annuncia «un ulteriore salto di qualità: una profonda riforma dei Sert e l’avvio di un Osservatorio permanente delle dipendenze. Lo annuncia l’assessore alla Famiglia Giulio Boscagli, per rispondere anche al vicesindaco Riccardo De Corato che chiede invece di «chiudere i Sert, focolaio di spaccio più che luogo di cura. Su questa indicazione abbiamo trovato ampio consenso nelle istituzioni riunite al Tavolo sulla droga». Il vertice con il ministro all’Interno Roberto Maroni si è svolto ieri mattina in prefettura, presenti oltre alla Moratti, De Corato e Boscagli, l’assessore provinciale Grancini e comunale Moioli, il presidente del tribunale, Asl e forze dell’ordine. Il ministro riferisce che le proposte milanesi sono «interessanti e valuteremo come inserirle nel disegno di legge sulla sicurezza all’esame in Senato». In sintesi: «Delimitazione più precisa tra spaccio e consumo», introdurre sanzioni accessorie forti come «il ritiro della patente di guida per chi è condannato in via definitiva per reati di droga o il divieto di ottenerla per i minori al compimento dei 18 anni». Ancora: dato che l’80% dei condannati per questioni di droga è extracomunitario, il ddl prevederà «un intreccio più forte tra lotta all’immigrazione clandestina e al traffico di stupefacenti» e strumento utile sarà «la creazione di squadre investigative comuni tra polizia italiana e quella di altri Paesi europei, per svolgere indagini all’estero senza ricorrere alla rogatoria». Al tavolo, il presidente del tribunale Livia Pomodoro ha sollevato la questione di 7-8mila sentenze di espulsione immediata all’anno per gli immigrati che poi non vengono applicate, perché alcuni Paesi non agevolano i rimpatri: serve un pressing su consolati e ambasciate. E il Corpo forestale della Lombardia, che ha scoperto su un’area demaniale una piantagione di 1.180 chili di canapa indiana, chiede più controlli.
Il sindaco segnala che «la Lombardia è primissima nell’emergenza droga, con dati di diffusione e arresti di circa il doppio rispetto alle regioni che vengono dopo». Nel 2007 «ci sono state 4.129 operazioni, con 6.798 chili di stupefacente sequestrato e 5.552 persone segnalate». A Milano i sequestri di droga sono in aumento, 10 milioni di euro solo nei primi 6 mesi. La Moratti riferisce che la sua ordinanza contro lo spaccio - multe per chi assume droghe all’aperto, ma anche centri convenzionati col Comune per chi vuole fare un percorso di recupero - è pronta ma verrà applicata tra 15 giorni, quando saranno rafforzati i presidi sociali per il reinserimento. Maroni la promuove ma precisa: «Non verrà estesa a livello nazionale, le ordinanze sono un approccio federalista alla sicurezza, ogni sindaco le applica secondo l’emergenza sentita nel proprio territorio». Da chiudere subito sono invece, secondo De Corato, i Sert «focolaio di spaccio più che luogo di cura, su questo c’è stata ampia condivisione». Al sindaco e vice replica la Regione: «L’emergenza droga c’è e la conosciamo, ma il Pirellone è in cima alla classifica della lotta. Abbiamo 134 comunità e 71 servizi ambulatoriali che aiutano 37mila persone e spendiamo 100 milioni l’anno».

Dopo la maxi-riforma i Sert «seguiranno l’utente fino al reinserimento sociale e lavorativo».
Sul kit antidroga distribuito l’anno scorso in città, il sindaco precisa invece che «è stato usato ed è un dato positivo, ma va unito ad altri strumenti. Deciderà l’assessore alla Salute se proseguire o meno».

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