La Giunta comunale ha deciso: alla Casa della Carità di don Virginio Colmegna, che in questi giorni sta ospitando i 76 romeni sgomberati dallex baraccopoli di via Capo Rizzuto, verrà dato un contributo di oltre un milione e mezzo di euro. Così si è votato ieri. Così aveva annunciato, nei giorni scorsi, il sindaco Gabriele Albertini.
«La Casa della Carità - si legge nelle motivazioni - offre assistenza concreta, efficace e continuativa ai cittadini più deboli, e vive della partecipazione dellintera città e del prezioso impegno del volontariato». Perciò, «nellambito di una più stretta e proficua collaborazione tra pubblico e privato, lamministrazione comunale si impegna a mettere a disposizione della Fondazione finanziamenti pari a quelli che la Fondazione stessa dimostrerà di aver raccolto dalla società civile nel periodo compreso tra il settembre 2002 e tutto il 2005».
Tanto ha raccolto la Casa della Carità in quel periodo, tanto verserà Palazzo Marino. Ma, a quanto pare, la decisione della Giunta non ha nulla a che vedere con gli episodi che si sono verificati negli ultimi giorni.
«La vicenda dei rom di via Capo Rizzuto - ha precisato infatti il vice sindaco Riccardo De Corato - è indipendente da questa decisione». Si tratta, invece, «di un accordo stipulato a suo tempo tra Comune e Casa della Carità, con il quale lamministrazione si era impegnata a versare alla struttura di via Brambilla una somma pari a quella raccolta attraverso i contributi offerti dai privati».
Poi, la precisazione.
La struttura di via Brambilla 8/10, sede della Casa della Carità, è infatti di proprietà del Comune, che lha concessa alla Fondazione con diritto di superficie novantennale. \
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