Roma

«Il Comune deve bloccare l’esperimento dei vigili-cavia»

Marucci (Ospol): «Dal 4 settembre agenti saranno collocati alle centraline antismog»

«Il Campidoglio si preoccupa di bloccare il traffico, in pieno agosto, ma poi fa finta di niente sul fronte della prevenzione delle malattie professionali degli agenti municipali che in quelle strade inquinate prestano servizio per 6 ore consecutive. Per di più il 4 settembre, per disposizione del Comando del Corpo e dell’amministrazione comunale, entreranno in funzione i “vigili cavia mobili” che daranno man forte alle centraline di monitoraggio fisse che giornalmente superano la soglia di tollerabilità dello smog aggravando, così, i rischi di patologie e asfissiandoli definitivamente in nome della ricerca scientifica». Lo afferma il presidente nazionale dell’Ospol Luigi Marucci.
«Certamente - aggiunge - il 4 settembre con la riapertura di tutte le attività commerciali e delle scuole, appare insensato immaginare che le polveri sottili e il monossido di carbonio presenti nell’aria possano diminuire mentre il traffico automobilistico aumenta. Per questo è irresponsabile se non addirittura criminale fare esperimenti umani con i vigili cavia in posti di servizio riconosciuti dalla stessa amministrazione comunale inquinati e a rischio. L’Ospol invita il sindaco Veltroni, quale responsabile della salute dei dipendenti capitolini sui posti di lavoro, ad annullare l’esperimento del vigile cavia, che lede profondamente la dignità e la salute degli agenti municipali - dice ancora Marucci - già fortemente colpiti da malattie respiratorie, molto spesso invalidanti con effetti letali (28 vigili urbani in servizio, nel 2005, sono deceduti per cause palesemente collegate alle condizioni d’inquinamento atmosferico)».
L'Ospol chiede al Comune di «investire dell’incarico l’Istituto epidemiologico della Regione Lazio per procedere a rapide rilevazioni cliniche anziché persistere nell’utilizzare i vigili come cavie.

Il sindacato di categoria annuncia lo stato di agitazione che potrebbe sfociare anche in scioperi senza preavviso come previsto dalla normativa che regola l’istituto dello sciopero in quei casi dove viene messa in pericolo la salute del lavoratore».

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