I cronisti di Palazzo Marino si preparano a cancellare quattro-assessori-quattro dalle loro agende. È la riduzione prevista dalla Finanziaria che fa scomparire quattro assessori su sedici del Comune. Non saranno però toccati i consiglieri comunali che restano sessanta.
Questione di costi, dicono dal Governo: meno stipendi e più risparmi per lente locale. Equazione che tocca anche la Provincia di Milano, dove sono sedici gli assessori della maggioranza di centrosinistra. Sacrificio niente male per le coalizioni che governano Milano e la Provincia e che, tra laltro, coinvolgono nel dimagrimento anche i consigli circoscrizionali.
Per chi resta, sempre secondo larticolo 14 della Finanziaria approvato al Senato, rimarranno soltanto i rimborsi per le spese di viaggio «effettivamente sostenute» e scompariranno le indennità di missione. Poi, i consiglieri comunali e provinciali non potranno più chiedere laspettativa. Sforbiciata niente male, che Giovanni Terzi - assessore comunale allo Sport - definisce «eccellente» ma, attenzione, «lo sarebbe stato ancora di più se il taglio avesse riguardato anche il Governo». Come dire: «Sembra che il governo Prodi cerchi di scaricare i tagli altrove». Ironia seguita da un commento di Matteo Salvini (Lega) che non manca di segnalare «come il Governo arrivi dopo la richiesta leghista di scaricare quattro assessori della giunta di Letizia Moratti, tanto nessun cittadino si sarebbe accorto della loro eliminazione».
E, quindi, chiosa Salvini «Milano dia lesempio prima che Roma lo renda obbligatorio».
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