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Comune e Provincia snobbano il ritorno dei balletti a Nervi

Comune e Provincia snobbano il ritorno dei balletti a Nervi

«Se Genova non esce da questa malattia orrenda, finirà ben presto nel dimenticatoio generale». Mario Porcile, lo "storico" creatore del Festival Internazionale del Balletto di Nervi, ama la sua città, ma non può fare a meno di constatarne una mortale indolenza. «Si fa, non si fa, forse si fa, forse no», un'incapacità a decollare che non suona certo come novità. Eppure il suo progetto, già per altro rifinito e confezionato, è a dir poco grandioso: riportare il Balletto ai parchi di Nervi, con compagnie di fama internazionale, e ricreare quello scenario magico e particolarissimo in mezzo alla natura, ad un passo dal mare, che ha incantato mezzo mondo. «Fare del buono, del bello, del classico; in una parola, fare dello stile». Eppure l'accoglienza per ora è stata tiepida, valga come esempio la defezione di Provincia e Comune per l'incontro di venerdì prossimo al Roseto di Villa Grimaldi (ore 17): «Il Ritorno del Festival del Balletto a Nervi: sogno o realtà?». Sogno, verrebbe da dire, se seguissimo l'entusiasmo delle istituzioni locali (almeno fino a ieri). «Proprio non capisco - ha detto, tra lo sconsolato e l'indignato, Massimo Alfieri, assessore alla promozione turistica del Municipio IX Levante - un'occasione del genere, con un nome così prestigioso come quello di Porcile, è da prendere al volo, sarebbe una pazzia lasciarcela sfuggire. E non è solo un discorso di cultura; qui si parla anche di rilancio economico della città». E già, perché con un evento del genere ci sarebbe indubbiamente una ricaduta su tutto il sistema: strutture d'accoglienza, ristoranti, musei, teatri e chi più ne ha più ne metta. Insomma, un circolo virtuoso di proporzioni enormi. «Il Festival ha sempre avuto un richiamo straordinario - continua Alfieri - pensiamo agli anni d'oro siglati dall'arte di Porcile (1955-1983): venivano artisti ed appassionati dall'Europa, dall'America, dalla Russia. Non dimentichiamoci che sul palco del Roseto si sono esibiti ballerini del calibro di Rudolf Nureyev e Dame Margot Fonteyn; e questo sempre grazie al maestro Porcile».

E allora si prova a ripartire: un'idea per lo sviluppo economico e il turismo nella città, un evento che potrebbe affiancare il Salone Nautico, diventando anch'essa attrattiva di respiro internazionale; oltre a costituire un evento di altissima qualità artistica. «Se non ci rubano anche questa idea» aggiunge cinico Porcile, che di gratificanti "corteggiamenti", da fuori Genova, ne ha anche troppi.

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