Il Comune ha deciso: «Cantieri aperti in tutta la città»

Asfaltatura delle strade, sistemazione dei marciapiedi, ristrutturazione delle aree verdi, miglioramento dell’illuminazione pubblica, interventi su ville e parchi, ma anche rimozione delle carcasse auto e cancellazione dei graffiti: è il complesso degli interventi che fanno parte dell’imponente (e tante volte auspicato) programma di manutenzione della città che la giunta comunale ha deciso innanzi tutto di effettuare - 100 milioni di lavori solo nel 2010, già in corso o pronti a partire, tutti finanziati - e poi di comunicare ai cittadini, tramite una campagna informativa messa a punto dall’agenzia Tecné con il coordinamento della Struttura comunicazione di Tursi. «È partita la più grande opera pubblica di manutenzione di Genova mai avvenuta» esulta il sindaco Marta Vincenzi, che ha a fianco il neopresidente di Aster Antonio Gambale. I numeri della serie di interventi sono negli inserti pubblicitari e sui manifesti che verranno affissi nelle strade, all’insegna dello slogan «Genova più bella, più tua»: 2.500 carcasse auto rimosse, 900mila metri quadrati di strade asfaltate, 42 chilometri di marciapiedi rifatti, 2mila punti luce a led ripristinati, oltre a interventi su 30 giardini pubblici, 10 ville comunali e 4 quartieri. Novantatrè milioni di euro di appalti saranno affidati in gara a privati, sette milioni di euro a Aster. L’obiettivo del Comune è rinnovare l’arredo urbano di gran parte della città. Da domani i cittadini potranno interagire e monitorare gli interventi sul sito www.comune.genova.it, fornendo suggerimenti e verificando l’efficacia degli interventi.

In margine, il sindaco parla anche dei tempi di approvazione del nuovo Piano urbanistico comunale dopo lo stop imposto dalla sentenza del Tar: «Nessun blocco dei progetti - promette Marta Vincenzi -, andiamo avanti su tutto, e molto velocemente. Ma nel nuovo Puc non ci sarà la possibilità di trasferimento di volumi edificabili da Ponente a Levante. L’obiettivo resta consumare meno suolo possibile».