«Il Comune nella Cai? Non se ne parla I cittadini hanno bisogno di servizi»

«Il Comune nella Cai? Non se ne parla I cittadini hanno bisogno di servizi»

Forza Italia la definisce l’«ennesima bufala di Penati». Una sparata di quello che il capogruppo azzurro in Provincia, Bruno Dapei, definisce ormai un record man: «Mai nessuno prima di lui aveva cumulato così tanti debiti». Eppure, il presidente di Palazzo Isimbardi non si tira indietro ma rilancia. Se due giorni fa ha annunciato che la Provincia è pronta a entrare nella Nuova Alitalia, ora vuole addirittura diventare «azionista di riferimento». A chi la prende per una boutade, Penati replica con le cifre, perché «quei i soldi ci sono». Quanti? Duecentocinquanta milioni di euro. L’ingresso nella cordata avverrebbe infatti con uno scambio di azioni Sea per quelle Alitalia. «Nessun problema di liquidità - Penati snocciola le cifre -: la Provincia detiene il 15% della società che gestisce gli scali milanesi, per un valore almeno di 250 milioni. Potremmo diventare gli azionisti di riferimento». Ma tanto, è sicuro, «non ci faranno entrare, perché vogliamo tutelare gli interessi della collettività e il rispetto delle regole del libero mercato». Invece, attacca, «sta nascendo un monopolista dei cieli protetto dal governo, che non liberalizza i diritti di volo, configura un sistema del Paese senza più hub e con Linate declassato, alla fine aumenterà anche le tariffe per i passeggeri».
Che Palazzo Isimbardi entri nella newco Alitalia, secondo Dapei è «impossibile», anzi Penati «farebbe bene a pensare come pagare l’enorme debito contratto per comprare da Gavio un ulteriore 15% della Serravalle (260 milioni). Non è ancora stato restituito e pesa come un macigno sui programmi futuri della Provincia. Torni a occuparsi delle cose che gli competono e di cui il territorio ha bisogno».
E i cittadini, risponde a distanza Letizia Moratti, hanno bisogno di servizi e sempre migliori. Ragion per cui «il Comune non intende entrare nella nuova compagnia, quello che abbiamo da fare è già abbastanza». Oltretutto, è «un piano di imprenditori, e il Comune è già sufficientemente impegnato nel sistema aeroportuale». Il sindaco dà invece segnali di disgelo con il governo, dopo che nei giorni scorsi l’ha criticato sul piano Alitalia ed Expo.

Ieri ha annunciato che ci sono contatti in corso con Intesa-SanPaolo, l’advisor di Alitalia, per «analizzare il piano Fenice e valutare la compatibilità con quello industriale di Sea, per capire se ci sono impatti negativi sugli scali milanesi, ma ci auguriamo che non siano conflittuali». Col governo, puntualizza, «non c’è contrapposizione, ma rappresento un’istituzione e ho il dovere di far presente cosa funziona e su cosa bisogna prestare più attenzione, chiunque sia il colore».

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