La maggior parte ha scelto di andare da amici e parenti, altri 28 hanno passato la notte in uno dei tre alberghi messi a disposizione dal Comune. «Ma non vogliamo che sia una situazione definitiva - spiega Mariolina Moioli, assessore comunale alle Politiche sociali-. Stiamo cercando un casa per tutti gli sfollati, tra loro ci sono anziani e bambini, lideale sarebbe trovarla vicino a via Lomellina: i piccoli, così, potrebbero tornare a scuola». Unipotesi cè già: i 57 sfollati da via Lomellina 7, il palazzo dellesplosione, potrebbero essere trasferiti nello stabile di piazzale Dateo 5, edificio del Comune e la cui vendita, decisa da Albertini, è per ora bloccata dalla magistratura. «Si tratta di un palazzo relativamente vicino alla zona della tragedia e con alcuni appartamenti già ammobiliati - conferma il vicesindaco Riccardo De Corato-. Ma stiamo valutando anche altre sistemazioni, sempre nel patrimonio demaniale».
Bisogna fare in fretta. «Queste persone hanno perso tutto, non hanno più nemmeno un paio di mutande per cambiarsi» riprende lassessore Moioli. Il Comune ha predisposto dei numeri di telefono per dare e avere informazioni. Sono lo 02-884.533.52 attivo dalle 8 alle 20 e il 335-7989.008 o 330-816.712 in funzione nel resto della giornata. Palazzo Marino fa appello alla generosità dei milanesi: «Ci può contattare anche chi può aiutarci a trovare una sistemazione per i feriti e i parenti delle vittime, dando loro un aiuto psicologico o generi di prima necessità».
Lalloggio resta il problema più difficile da risolvere. Tre ragazzi che vivevano nel palazzo distrutto dallesplosione sono stati accompagnati in appartamenti del Comune. «Si tratta di giovani in gamba, ragazzi serissimi che ieri abbiamo riaccompagnato in via Lomellina, volevano cercare qualcosa tra le macerie, il resto di un abito, di un computer - prosegue lassessore-. Non hanno più niente, come le altre trenta famiglie del palazzo».
Ben che vada, ci vorranno due anni per ricostruirlo. «Per questo dobbiamo pensare a una casa anche per chi adesso è da parenti o in albergo» spiega la Moioli, in contatto costante con il vicesindaco De Corato. È questultimo a fare il punto della situazione ai capigruppo in consiglio comunale dopo la riunione del mattino in prefettura. Racconta che oltre ai 57 sfollati del civico 7, quello crollato, sono stati evacuati anche gli inquilini dei civici 5 (una ottantina) e 9 (circa 30). Per gli abitanti di via Lomellina 5 il rientro a casa potrebbe scattare già oggi e così per una trentina dei sessanta abitanti del numero 9.
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