Il Comune regala Scalinata Borghese ai tossici

Francesco Gambaro

Fuori c'è scritto: «Ambulatorio medico comunale. Palestra ortopedica». Dentro, però, non vedi camici bianchi, bensì un paio di racchette verdi, tre sacchi di rumenta, un materasso rivoltato e quattro barboni, sui 30 - 35 anni: due rumeni, un polacco e un marocchino. Che vivono, mangiano e dormono nella «palestra» del Comune. Che palestra non è più da molti anni, da quando la civica amministrazione ha deciso di alzare bandiera bianca, abbandonando il vecchio edificio stile liberty al suo destino. Il destino di Scalinata Borghese, Albaro. Ieri, opera monumentale, oggi inno al degrado. Con facciate e balaustre che perdono i pezzi, mentre tossici e barboni occupano abusivamente la terrazza sovrastante e la palestra ortopedica. Sopra si spaccia, sotto si bivacca. Scalinata Borghese è la vecchia scalea costruita a inizio '900 per collegare la collina di Albaro a piazza Tommaseo. L'edificio centrale, attuale dimora dei clochard, doveva accogliere la sede dell'Accademia Ligustica, ma non se n'è fatto nulla, per insufficienza di fondi. Quindi è passato in mano alla Asl, e da ambulatorio comunale negli anni si è trasformato in gattile. Oggi è la «casa» di quattro barboni. Che dormono sulla spazzatura e mangiano per terra, tanto Tursi ci ha rinunciato. Eppure qui, a Scalinata Borghese, da giugno 2004 esiste un progetto di riqualificazione presentato all'amministrazione comunale dalla società «Progetti e costruzioni» di Davide Viziano, che mira a recuperare i fatiscenti volumi della scalea. Si parla di ristoranti, bar e sale per eventi e congressi. Con un investimento di oltre 2,2 milioni di euro, a fronte del quale l'immobile verrà affidato in concessione dal Comune per un periodo di 40 anni. Tutto bene, quindi? Niente affatto, «perché - come spiega Viziano - la proposta di project financing giace a Tursi ormai da un paio d'anni. Stiamo ancora aspettando che venga recepita». Un anno fa si è conclusa l'istruttoria tecnica, con la quale il project è stato approvato. Ora si aspetta la dichiarazione di interesse pubblico del consiglio comunale, per valutare eventuali offerte migliorative. Intanto, il tempo passa e barboni (e tossici) restano. L'ex presidente di Genova 2004 rigira il coltello: «Mi domando che senso abbia mantenere un immobile di questa bellezza in centro città, inutilizzato». Il project financing su Scalinata Borghese è nato da uno studio della facoltà di Architettura, approfondito dall'architetto Guido Di Bagno. Nei piani bassi, ora occupati dai barboni, dovrebbe nascere un ristorante, mentre la terrazza sovrastante verrà ricoperta da un gazebo in ferro, con funzioni di bar, servizio catering e centro congressi. I lavori di recupero dell'edificio potrebbero iniziare nel corso del 2007 e durare due anni. Come si augura Pasquale Ottonello, presidente del parlamentino Medio - Levante: «Se la civica amministrazione non sarà cocciuta, le prossime sfilate potremmo organizzarle nella parte alta di Scalinata Borghese».

Per ora bisogna accontentarsi di quella bassa, da dove ieri sera sono scese 15 modelle e 5 modelli per la seconda edizione di «Moda e spettacolo in piazza». Epilogo della festa per l'inaugurazione dei 75 box realizzati in via Pozzo dal gruppo Viziano con un investimento di 3,8 milioni di euro.

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