In Comune un registro sulle coppie di fatto

Claudio Pompei

«Proprio nel giorno in cui il Papa ribadisce forte e chiaro il suo no ai Pacs e a ogni forma di matrimonio non naturale, Veltroni dà spazio ad ambigui programmi municipali sulle coppie di fatto ospitando in Campidoglio un dibattito di Rifondazione comunista per promuovere in tutti i municipi di Roma i registri per le unioni civili. È un episodio emblematico della deriva massimalista che segna la coalizione guidata da Walter Veltroni, al di là di tutte le operazioni cosmetiche sulle fantomatiche liste dei “moderati-trasformisti” per Veltroni». Un giudizio secco e sferzante, quello del candidato a sindaco della Cdl Gianni Alemanno sulla conferenza per le Unioni civili svoltasi ieri nella sala del Carroccio in Campidoglio, dove numerosi esponenti di Rifondazione comunista hanno discusso del tema dei Pacs, partendo dai risultati che sta ottenendo il registro delle Unioni civili approvato nel 2005 dal X Municipio guidato dal presidente “rifondarolo” Sandro Medici. «Si tratta dell’ennesima conferma - sostiene Alemanno - della china massimalista e del relativismo culturale di più di una delle componenti-chiave della coalizione che sostiene il sindaco Veltroni, che continua a non spiegare come intende far convivere il laicismo e l’anticlericalismo di Rifondazione comunista e Rosa nel pugno con i valori dei cattolici e dei moderati». «La nostra scelta - conclude Alemanno - rimane invece quella di non confondere il rispetto delle libertà individuali con la creazione di ambigue imitazioni dell’istituto della famiglia, quali sono i Pacs e i registri istituiti illegalmente presso i municipi di Roma».
Gli alleati di Veltroni, invece, ipotecano già le future scelte del governo Prodi e chiedono a gran voce una normativa che tuteli le unioni di fatto. «È evidente che serve una legge nazionale - spiega il consigliere comunale Adriana Spera - ma va riconosciuta l’esistenza nella nostra città di molte unioni di fatto, eterosessuali e gay, ma anche persone che vivono insieme senza avere tra loro legami sessuali. Per questo, credo sia importante l’adozione da parte del Consiglio comunale, di un registro delle coppie di fatto» e la nomina di «un consigliere delegato per le problematiche delle persone gay». Anche Medici tira per la giacca Veltroni: «Il sindaco deve fare questo registro e deve avere il coraggio di assumere questa responsabilità».
Tutta la Cdl, invece, si schiera in difesa della famiglia. «È una falsa interpretazione della tolleranza - dice Fabio De Lillo, di Forza Italia - quella che nel centrosinistra pretende di mettere sullo stesso piano l’istituto della famiglia fondata sul matrimonio e una cosa come i Pacs. La dichiarata accettazione di tutto e di più, di fatto non garantisce niente, mentre la famiglia, fondata sull’impegno nell’amore e sulla responsabilità di originare e proteggere nuove vite, è una istituzione per noi sacra che, come tale, deve essere tutelata innanzitutto sul piano del diritto».

Dino Gasperini (Udc) denuncia, invece, le contraddizioni degli alleati di Veltroni: «Da una parte la sinistra massimalista e relativista parte all’offensiva per l’attacco finale all’istituto della famiglia, dall’altra la parte più centrista della sinistra si impegna a battersi per difendere la famiglia fondata sul matrimonio. Veltroni batta un colpo e ci dica quale è la sua linea politica sui Pacs».

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