Claudio De Carli
«Trovo del tutto naturale che, davanti a una proposta di candidatura, il Coni sia molto esigente. Il mio staff è pronto a fornire tutte le precisazioni che il presidente Giovanni Petrucci ritiene necessarie, ma al momento non ho ancora ricevuto indicazioni in merito, le attendo». Lassessore allo sport Aldo Brandirali non giudica una bocciatura la richiesta del Coni di integrare il dossier milanese inviato a dicembre, probabilmente ne è compiaciuto. In fondo la richiesta di Petrucci di spostare la data del 24 gennaio, appuntamento decisivo per lassegnazione delle Olimpiadi a Roma o a Milano, sembra quasi una mossa strategica per far slittare in avanti la data, almeno a dopo le elezioni, in modo da evitare ulteriori polemiche. Proprio come lo stesso Brandirali aveva chiesto poche settimane fa al Coni in una lettera spedita a Petrucci, il quale appare come uno dei grandi saggi di questa «collaborazione competitiva», come ha definito ieri il sindaco Albertini la corsa di Milano e Roma alla candidatura olimpica. Pare proprio che Petrucci avesse ben chiara la situazione e si attendesse fisiologicamente tempi lunghi, questo a prescindere dalla legittima richiesta di informazioni più dettagliate, peraltro rivolte a Veltroni e Albertini senza distinzioni. Nei corridoi del Coni giravano giudizi e voti sui due dossier presentati da Roma e Milano, giudizi e voti che non erano certo lusinghieri.
La tregua è praticamente imposta, il sindaco Gabriele Albertini - in unintervista concessa a Rtl 102,5 - è andato oltre, chiarendo che esiste già un accordo con Veltroni: «È bastata una stretta di mano, noi siamo disponibili a entrare nel comitato promotore di Roma se dovesse vincere, così come Veltroni si è reso disponibile a entrare in quello di Milano. Siamo daccordo nel consolidare questo impegno in vista di una scelta italiana. Prima ci sarà la competizione, poi la collaborazione dopo la decisione del Coni».
Intanto le Olimpiadi aleatorie del 2016 tirano più di quelle torinesi a ventinove giorni dallinaugurazione. Trappole, proposte, controproposte, provocazioni, un ping pong sul terreno minato che separa Roma e Milano e che non sta portando nella direzione giusta, con due posizioni che ci riguardano molto da vicino, quelle dei candidati sindaci.
Quando è stato chiesto a Gabriele Albertini se il suo progetto di Milano olimpica fosse condiviso anche dal ministro Moratti, ha risposto: «Quando ho incontrato Letizia Moratti abbiamo parlato anche di questo e posso affermare che il progetto avrà tutto il suo appoggio». Di segno opposto lopinione di Davide Corritore che si è detto contrario a una candidatura olimpica di Milano: «Perché così come sono state concepite sarebbero le Olimpiadi della cementificazione».
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