Il sindaco l’ha buttata lì a metà riunione. «Acceleriamo i lavori, perché alle 13 inizia la riunione allargata». Dopo il vertice con i colonnelli del Pdl - il ministro Ignazio La Russa, il commissario cittadino Luigi Casero, il capogruppo Giulio Gallera, i consiglieri Carlo Fidanza e Marco Osnato, i capidelegazione Riccardo De Corato e Giovanni Terzi - erano già pronti a salire le scale di Palazzo Marino quelli di Lega e Udc. «Ho invitato anche l’assessore Giampaolo Landi di Chiavenna ». Il primo finiano in Comune. Quello che da settimane chiede un riconoscimento politico di Futuro e libertà, rivendicando al nuovo partito di Gianfranco Fini il diritto di partecipare ai vertici della maggioranza al pari degli altri partiti. Apriti cielo. La Russa è il primo a saltare sulla sedia, seguito a ruota da Gallera, Terzi, Osnato. Un’iniziativa solitaria di Letizia Moratti che viene subito sconfessata dallo stato maggiore del Pdl, perché «il riconoscimento politico non va dato per scontato» le fa presente con fermezza il ministro alla Difesa. Se al tavolo siede Landi, esce il Popolo delle libertà è stato il veto che La Russa ha posto al sindaco («se altri sono d’accordo a farlo partecipare lo dicano» ha aggiunto La Russa, ma le mani sono rimaste abbassate). La Moratti ha fatto presente chel’invito era stato concordato anche con il commissario sull’aria che tira a sei mesi dalle elezioni, è dura tenere insieme le due anime ( e i coordinatori) del partito: chi vuole evitare strappi in una città simbolo come Milano prima che sia chiarito il quadro nazionale e chi sarà lo sfidante del centrosinistra (se Fli andasse da solo alle urne appoggiato magari da centristi e delusi del Pd si rischierebbe il ballottaggio) e gli ex An, in netta chiusura con i futuristi. Per evitare polemiche il vertice allargato al resto della maggioranza è stato annullato 5 minuti prima dell’inizio. Con i leghisti Matteo Salvini e Alessandro Morelli che hanno fatto in tempo a bere un bicchiere del vino prodotto dai Moratti e hanno girato i tacchi fiutando l’aria che tirava («litighino tra loro, non ci interessano beghe politiche. Ma per chi vuole lavorare c’è posto, per chi vuole solo salvare la cadrega no»). Stessa sorte per il capogruppo dell’Udc Pasquale Salvatore («ma noi con Fli dialoghiamo, le frizioni tra finiani e Pdl non ci interessano e aspettiamo che parta per davvero il confronto sui programmi per la città, ogni giorno che passa è perso »). E l’assessore Landi, che arrivato puntuale e con una certa soddisfazione all’incontro, ha ricevuto la telefonata del dietrofront mentre stava per salire le scale. Capita la ragione è partito all’attacco: «Si apre una china pericolosa di cui è impossibile ora valutare le conseguenze politiche. Mi auguro che sia solo un incidente di percorso, determinato dall’isteria politica del Pdl nel giorno in cui Fini viene a Milano ». Ma «è un fatto grave, e il Pdl ha smentito l’azione politica della Moratti». Lo staff del Comune minimizza, fa sapere che il vertice è stato annullato per la concomitanza con quello convocato dal coordinatore regionale Guido Podestà in Provincia. Dove il Pdl fa squadra e lancia una grande manifestazione di piazza per fine novembre, «sarà l’ouverture della campagna per le comunali ». La Russa striglia la Moratti: «Landi non è un problema mio, parlate col sindaco è lei che lo ha invitato. La riunione a cui ho partecipato era riservata al gruppo del Pdl e quindi non poteva essere invitato nessun altro, ad altre non avrei comunque potuto partecipare.
L’allargamento della coalizione a Fli? Non essendoci al momento né un partito né un gruppo è un tema che non ho mai valutato». Il prossimo tavolo di maggioranza è rinviato all’8 ottobre: sindaco e Pdl hanno il tempo per trovare una quadra. Evitando di impantanarsi all’ultimo minuto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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