Comune della Spezia: «Bene così»

Comune della Spezia: «Bene così»

Azzeramento immediato del management con le dimissioni di Ivan Strozzi, amministratore delegato del Gruppo Acam, e di tutti i dirigenti dell'azienda idroelettrica in carica. E poi assunzione da parte del sindaco Massimo Federici di ogni onere sul futuro della vertenza con la revoca del mandato all'assessore alle società partecipate del comune Raffaella Paita oltre all'indizione dell'assemblea straordinaria dei soci per attuare le azioni di responsabilità.
È quello che hanno chiesto Lega Nord e Pdl martedì sera, durante l'infuocato consiglio comunale straordinario voluto dal centrodestra per la vicenda Acam. Una seduta fiume. Cinque ore di dibattito acceso, 200 persone di pubblico e scintille in particolare tra Paolo Asti, Pdl ed Enrico Schiffini, La Nave in Giardino. «A questo punto Federici si deve assumere la responsabilità di Acam in prima persona come ha fatto con il nuovo ospedale», ha detto Giacomo Gatti, Pdl che ha aggiunto: «A tutt'oggi non abbiamo un vero piano industriale, ma solo linee guida, né certezze per il futuro. Bisogna ricordare che Acam è insieme una vicenda economica e politica».
Concetti contenuti in due ordini del giorno, entrambi respinti dalla maggioranza insieme a Schiffini, in cui il centro destra ha fatto rivivere punto per punto la via crucis del gruppo che impiega nello Spezzino più di 1000 dipendenti. «La nostra posizione non è strumentale - ha precisato Gatti - vogliamo solo la verità perché Acam è una tragedia che ha nel pessimo esempio di finanza creativa sui derivati uno dei capitoli più brutti. Quella manovra, di cui Strozzi ha informato con grave ritardo, è costata alla comunità 11 milioni di euro, l'equivalente della tassa Tia».
Poi i numeri. Dai 9 milioni persi da Acam Acque, ai 28 di Acam Spa fino al monte complessivo di 48 del bilancio consolidato. «Non si può tacere - ha aggiunto Gatti - e chiediamo un giudizio implacabile sul passato. Per il futuro siamo disposti a collaborare ma di fronte a proposte concrete che mettano in chiaro anche la chiusura ciclo dei rifiuti». Il Pdl ha sollecitato poi un cda e un piano industriale nuovi di zecca oltre, un punto sulle alleanze e il controllo del consiglio comunale sui bilanci delle partecipate.
Tutto respinto dalla maggioranza che ha votato un documento in cui ribadisce la necessità di proseguire con il piano industriale presentato nei mesi scorsi e impegna il sindaco alla sua attuazione. Inoltre sollecita i comuni azionisti a contribuire alla ricapitalizzazione. «Nostro obiettivo è salvare Acam.

È stata questa amministrazione ad avviare l'operazione trasparenza e il prossimo settembre vivremo passaggi decisivi che richiedono la massima unità e responsabilità in nome di Acam e della città», ha replicato il sindaco Federici.

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