Il Comune lo vuole all’Atm ma nessuno lo candida

Letizia Moratti lo vorrebbe alla guida di Atm, ma nel futuro di Maurizio Dallocchio non c’è quella poltrona presidenziale ancora occupata da Bruno Soresina. Motivo? All’ufficio nomine di Palazzo Marino non si trova nessuna proposta di candidatura per nome e per conto dell’ex direttore dell’area finanza aziendale dello Sda Bocconi. Sorpresa che ha fatto andare di traverso caffè e brioches ad alcuni funzionari comunali. Infatti, il sindaco voleva il professor Dallocchio per il post-Soresina vuoi perché aveva fatto parte del comitato promotore di “mettiamocincomune“, l’iniziativa che sosteneva la candidatura di Letizia Moratti a sindaco di Milano, vuoi perché già conosce Atm dall’interno: dal novembre 1993 al 1997 è stato membro della commissione amministratrice dell’azienda di Foro Buonaparte di cui è stato vicepresidente dal maggio 1995 all’ottobre dell’anno successivo.
Ma qualcuno si è dimenticato di presentarne la candidatura entro i termini (scadenza 19 febbraio) previsti dal bando per la designazione dei rappresentanti comunali negli enti, nelle fondazioni e nelle società partecipate. Soluzione? Riaprire i termini del bando, «come usano fare in Provincia di Milano senza troppi problemi» osservano dalla maggioranza.

E mentre il comitato dei saggi si prepara ad esaminare i curriculum presentati e l’opposizione vuole andare a fondo su questa «dimenticanza», spunta - sempre per Atm - un’alternativa: è quella del professor Bernardo Misaggi, che alle ultime elezioni amministrative era candidato nella Lista Moratti ma per un soffio non riuscì ad entrare nell’aula consiliare di Palazzo Marino. «Premio di consolazione» dicono quelli dell’opposizione, che sorvolano sul piano investimenti pari a 12,5 miliardi di euro messi in campo da Atm sino al 2009.

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