LItalia, si sa, è il Paese degli 8mila e più municipi. Quello che forse non tutti sanno, però, è che in buona parte si tratta di realtà «virtuose», che hanno scelto di rispondere alle esigenze di approvvigionamento energetico dei propri abitanti in modo ecologico, valorizzando al massimo risorse naturali come sole, vento, acqua e biomasse organiche. Allinizio di questanno, erano ben 5.991 i comuni della Penisola che potevano vantare almeno un impianto per la produzione di energia rinnovabile sul proprio territorio. Nello stesso periodo del 2008, si fermavano a 3.190. La crescita, in appena 12 mesi, è stata quindi impetuosa e ha riguardato più o meno tutte le fonti «pulite», dalleolico al fotovoltaico, dal solare termico fino al piccolo idroelettrico.
E a fotografarla ci ha pensato il rapporto «Comuni rinnovabili» di Legambiente, presentato in collaborazione con il Gestore dei servizi elettrici. Sfogliandolo, si scopre che i Comuni che sfruttano lenergia solare sono 3.188 in tutta Italia, mentre quelli dotati di piccole centrali idroelettriche sono 700: questi ultimi possono contare su una potenza totale installata di 617 megawatt, in grado di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica di 987mila famiglie. Le biomasse, invece, sono di casa in 604 municipalità, per una potenza complessiva di 923 megawatt e una produzione annua capace di accontentare oltre un milione e mezzo di famiglie. Meno diffuso a livello geografico risulta leolico, presente in appena 245 comuni, che però può contare su una potenza installata pari a ben 3.861 megawatt.
Lungo la Penisola, insomma, fioriscono a gran ritmo le pratiche sostenibili, capaci di far risparmiare cittadini e amministrazioni, ma anche di migliorare la qualità della vita. Gli esempi più eclatanti che emergono dal rapporto? A Dobbiaco (Bolzano), le fonti rinnovabili coprono oltre due volte e mezzo il fabbisogno degli abitanti, grazie a 255 kilowatt di impianti fotovoltaici, 1.279 kilowatt di mini-idroelettrico, 1.270 metri quadri di pannelli solari termici e due strutture per il teleriscaldamento. Ancora in Alto Adige, Prato dello Stelvio mette in campo sei tecnologie rinnovabili diverse, che permettono al comune di risparmiare oltre 14mila tonnellate di CO2. E non ci sono solo le piccole realtà: a Catania, per esempio, sono stati installati 1.
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