Comunicato vietato a «Il Giornale»

C’è una notizia «da mandare al più presto». Da mandare ai giornali, a radio e tv. Ma non a tutti. C’è da mandarla, ma «NO a Il Giornale» e «NO a Il Cittadino». Il «NO» è scritto in stampatello e in grassetto, perché sia ben chiaro a chi è incaricato di fare da ufficio stampa e che invece ha la facoltà di estendere la comunicazione ad «altri a vostra discrezione». Di rigore, tra i destinatari, ci sono Il Secolo XIX, Il Corriere Mercantile, La Repubblica/Il Lavoro, poi Radio Babboleo, Mente Locale, Rai Liguria. Con tanto di redattori «consigliati». Poi gli «eventuali» a discrezione. Ma l’importante è che la nota non arrivi al Giornale e al Cittadino.
Purtroppo ci si è messo di mezzo il computer, che probabilmente ha inoltrato tutto a tutti, compresa la nota di «selezione» dei destinatari sgraditi e compreso il comunicato stampa. Così il Giornale ha la possibilità di sapere che quello che non doveva sapere è che da oggi, al cinema-teatro Instabile verrà proiettato «Shooting Silvio». Che, si affretta a spiegare la nota fin dalla prima riga, «non è un film terrorista né un documentario su o contro Silvio Berlusconi. Il film non prende nessuna posizione nei confronti dell’ex Presidente del Consiglio, lo assume così come lo hanno mostrato le televisioni, i giornali, internet.

Nessun filtro, nessun tentativo di analisi, nessuna tesi da difendere». E perché non volevano mandarlo al Giornale? Se non avessero mandato queste «garanzie», chissà perché tutti avrebbero pensato il contrario. Specie dopo aver visto il film.

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