da Milano
Ventiquattro miliardi: questo il valore del mercato delle comunicazioni, secondo il governo. È la prima volta che viene pubblicata una stima ufficiale del Sic (Sistema integrato delle comunicazioni), cioè il paniere creato dalla legge Gasparri come riferimento per il tetto Antitrust.
La soglia massima che ciascun soggetto attivo nel settore della comunicazione può detenere è infatti fissata al 20% delle risorse del Sic. «Un limite anticoncentrazione nel settore dei media il cui calcolo, per quanto complesso, è assolutamente possibile e fattibile», sostiene il documento, replicando alle critiche sulla difficile applicazione dei criteri previsti dalla legge. Proviamo a calcolarlo: se il Sic vale dunque 23,9 miliardi - stando alla elaborazione contenuta nel rapporto «UnItalia moderna» che il ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, ha presentato al Consiglio dei ministri, anticipata dallagenzia Il Sole 24 ore Radiocor - il limite del 20% corrisponde a 4,78 miliardi.
La stima è riferita al 2004: secondo le cifre del ministero, elaborate dal Centro studi della Fondazione Ugo Bordoni, la «fetta» più grossa del Sic è per radio e televisione (7.782 milioni), ma di poco inferiore è quella della stampa quotidiana e periodica, con 7.477 milioni. Ma il mondo delle tlc è cambiato e lanalisi di scenario del settore ne tiene conto: il mercato «è caratterizzato da tre grandi fenomeni: la banda larga, il digitale terrestre e la telefonia mobile di terza generazione».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.