Concedeva polizze «scoperte», arrestato romano

Era titolare di una società emittente polizze fideiussorie senz’alcuna copertura patrimoniale, ma i soldi dei clienti li intascava per davvero. Così U.F., romano, di 42 anni, arrestato dallo Speciale Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, è finito a Regina Coeli con una sfilza di pesanti accuse: impiego di proventi illeciti, ricettazione, violazione dei doveri del custode giudiziale e ostacolo agli organi di vigilanza.
Di certo quando uscirà di galera, U.F. non troverà più ad aspettarlo il suo yacht ormeggiato in un porto campano, la sua Bmw serie 7, né tantomeno circa 700mila euro sequestrati sul suo conto in banca dall’autorità giudiziaria.
Le disavventure per il romano, la cui sede operativa era nel Beneventano, cominciano con una prima ispezione valutaria delle Fiamme gialle l’estate scorsa. Gli investigatori, per cautela, decidono di sigillare la documentazione relativa all’impresa. A ottobre U.F. è però sorpreso dai berretti verdi dell’aeroporto di Fiumicino in possesso di un timbro contraffatto della Polizia valutaria e segnalato a piede libero.
Le indagini proseguono e gli inquirenti scoprono che i locali della società dov’erano stati cautelati i documenti erano stati forzati, i sigilli di Stato sostituiti e le firme dei militari falsificate.

«Di fatto - spiegano il maggiore Adriano D’Elia e il maggiore Giovanni Palma, - la società fideiussoria operava senza possedere i requisiti patrimoniali richiesti, a danno degli enti pubblici e dei privati beneficiari, i quali nel caso in cui avessero tentato di riscattarle, non avrebbero trovato alcunché su cui rifarsi. I nostri sospetti iniziali sulla regolarità dell’impresa sono stati, dunque, più che confermati». A U.F., infine, sono state anche sequestrate le quote societarie.

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