La prima a protestare è stata la Mula de Parenzo che de tutto la vendeva fora che 'l baccalà, ma anche Zanna Bianca pare l’abbia presa di traverso. La più imbufalita però, sussurrano dalle parti del Cadore, è la Mucca che pazza lo sta diventando per il gran baccano che c’è. Perché è vero che nelle stalle modello la mungono sulle note di Mozart e Beethoven per produrre più latte, ma un conto è mettergli la musica in camera, un altro è inseguirle con l’Ipod quando d’estate salgono al pascolo delle malghe.
Non bastava la DogCatRadio, la radio web per cani appena inaugurata o i compact giapponesi, music for healthy pets, che aiutano i gatti a combattere la depressione. Adesso rompono le palle anche a loro, alle mucche, che ruminano nervose. Tutta colpa di Giorgio Sini, quarantasettenne direttore d’orchestra trevigiano della Chamber Orchestra Ouverture di Sofia che si è messo in testa, senza nemmeno arrivare al settimo Campari, di andare a suonare in vetta alla Cima Grande, la più alta delle Tre Cime di Lavaredo, tremila metri di quota. Niente di male se non fosse per il pianoforte, un Fazioli di più di due metri, che lassù potrebbe salire solo eli trasportato. Sarebbero venti minuti di sonata, niente di più, una sua composizione intitolata La Luce, per celebrare una notte d’estate del 1915, quando gli alpini portarono lassù a braccia, pezzo per pezzo, quintale su quintale, come gli schiavi egizi con le piramidi, un faro di tre metri che doveva illuminare le postazioni dei kaiserjager austroungarici. Nessuno da allora aveva osato tanto. E alla mucca ormai pazza che abita il silenzio e che in silenzio vorrebbe restare è venuto il latte alle ginocchia.
Il sindaco di Auronzo Bruno Zandegiacomo Orsolina, lista civica vicina al centrosinistra, non ne vuole sapere e accusa il musicista di incompatibilità ambientale: «Non si scherza con la montagna, gli elicotteri servono solo per le operazioni di soccorso». E ha costituito con i suoi amministratori una cordata che vuole stringere bene intorno al collo del Fitzcarraldo delle Dolomiti. Come andrà a finire, nel rimpallo delle responsabilità territoriali, ancora non si sa, ma il problema potrebbe essere risolto da un compromesso che meglio interpreti i gusti della vacca: sostituire per esempio il concertino con una gara di rutto con il risucchio davanti al celebre Ossario del Fassino.
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