«È un concerto satanico»: i polacchi contro Madonna

In prima linea, c'è Lech Walesa, l'ex presidente polacco, premio Nobel e fondatore di Solidarnosc; accanto a lui, migliaia di persone, fra cui anche gli ultras del Legia Varsavia, gli stessi che nel 2007 fecero bandire la squadra per un anno dalle competizioni europee grazie ai loro cori razzisti. Dall'altra parte, le centomila persone che vorrebbero vedere il concerto di Madonna, previsto nella capitale polacca per il 15 giorno. Che non è Ferragosto, ma la festa dell'Assunzione della Vergine Maria. E proprio per questo, secondo il Comitato per la difesa della fede e della tradizione nazionale «Pro Polonia», la scelta del 15 agosto non è altro che «una provocazione» che non tiene conto che è il giorno delle celebrazioni religiose nel Santuario mariano della Madonna nera di Chiaromonte, a Czestochowa, a cui era tra l’altro devotissimo Giovanni Paolo II.
Le polemiche, a Varsavia, infuriano ormai da mesi, e la situazione fra i due fronti è tesa. Gli organizzatori del concerto, il più grande mai organizzato in Polonia da quando nel 1996, 13 anni fa, vi si esibì Michael Jackson, fanno orecchie da mercante e non hanno mai preso in considerazione di cambiare i loro piani. I «ribelli», guidati da Walesa, che sul bavero della giacca ha sempre portato l'immagina della Madonna nera, minacciano manifestazioni imponenti, con inni e canti religiosi per sovrastare il concerto della cantante statunitense. Canti e inni religiosi, perché l'idea originale, quella di contrastare lo show con delle messe, ha ricevuto un deciso stop dal vescovo della capitale Kazimierz Nycz.
In mezzo, fra i due contendenti, i 1200 agenti della sicurezza che secondo il quotidiano «Zycie Warsazawy» proteggeranno l'aeroporto di Bemowo, dove si terrà l'evento. E c'è da stupirsi che di mezzo non ci sia anche l'esercito, considerato che in terra polacca il 15 agosto è la sua festa, per commemorare la battaglia in cui l'esercito polacco guidato dal maresciallo Jozef Pilsudski, nell'agosto del 1920, fermò una controffensiva dell'Armata rossa che puntava su Varsavia.
Troppo ardite certe prese di posizioni di Madonna per il gruppo guidato da Walesa: non hanno di certo dimenticato che la signora Ciccone, di cui molti credono che Madonna sia solo un nome d'arte, mentre in realtà fa parte del nome di battesimo della cantante, 20 anni fa si esibiva nel video di Like a Prayer, in cui baciava la statua di un santo di colore, che improvvisamente si animava, appariva con le sacre stigmate e danzava davanti a croci che prendevano fuoco. Non avranno dimenticato nemmeno le crocifissioni sul palco del 2006, all'Olimpico di Roma, o quando il settimanale Machina, lo stesso anno, la raffigurò proprio nei panni della Vergine di Czestochowa. E probabilmente non è passato inosservato nemmeno che nelle settimane scorse la pop-star ha preso il nome ebraico di Hester e ha iniziato a studiare la Torah. Insomma, per dirla con le parole di Walesa, «questo concerto è una provocazione satanica», e la tappa polacca dello Sticky&Sweet tour non avrebbe dovuto essere certo prevista il 15 agosto. Una posizione rincarata da Marian Brudzynski, responsabile del Comitato «Pro Polonia», che non solo ha parlato di «provocazione», ma ha anche bollato la cantante come «anticristiana». «Madonna è un'anti-icona della vergine, l'ha già dimostrato diverse volte prendendo in giro la fede cattolica», ha tuonato.
Da parte sua, la showgirl non ha risposto. Ma di certo nell'ultimo periodo i suoi concerti sono stati bersagliati - quantomeno - dalla sfortuna.

Lo scorso 20 luglio a Marsiglia un incidente al palco ha provocato 2 morti e 8 feriti; il prossimo 20 agosto non si esibirà in Slovenia, per non meglio precisati «motivi logistici». Chissà che non possa avere più soddisfazioni con la sua nuova attività di regista: il suo primo film è appena arrivato in Italia. Il titolo? «Sacro e Profano».

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