Conclave per la cultura: ecco i 28 saggi

Dalla Pomodoro a Principe e Veca: insieme all’abbazia di Chiaravalle per "abbattere i pregiudizi". Accordo sull’uso di piazza Duomo: solo eventi di qualità e un fondo per il restauro dei monumenti

L’aveva definita la commissione Attali, l’assessore alla Cultura di Palazzo Marino Massimiliano Finazzer Flory, parlando del comitato dei 30 saggi che l’avrebbero affiancato. Ora i nomi ci sono, 28 per la verità, due ancora «non sono stati contattati perché all’estero», pronti ad aiutare gratuitamente l’assessore nel difficile compito di «liberare la cultura da anacronistici vincoli di natura ideologica e burocratica, per liberare energie creative in grado di rappresentare culture e sensibilità che sono presenti in grande quantità nella nostra città». I saggi - grandi assenti Stefano Zecchi, assessore alla cultura del Comune tra il 2005 e il 2006 «che non ho chiamato, anche se mio amico per non suscitare i risentimenti di altri ex assessori» e l’urbanista Guido Martinotti, che deve aver fatto marcia indietro all’ultimo momento - si riuniranno all’abbazia di Chiaravalle alla fine di gennaio, febbraio e marzo, con un ultimo incontro ad aprile che porterà alla stesura del Libro Bianco della cultura. Una sorta di elenco dei problemi e degli ostacoli in cui inciampa la cultura a Milano e di quelle che possono essere le soluzioni. Diverse le competenze messe in campo: da Silvio Ceci, commercialista del Rotary che studierà «politiche di defiscalizzazione per le imprese che finanziano attività culturali» al notaio Enrico Bellezza «consulente del ministro Bondi, ed esperto di fondazioni». Ma c’è anche Benito Andion, decano del corpo consolare di Milano «mi serve una figura che sia in grado di coordinare il rapporto tra le diverse comunità straniere istituzionalizzate e l’amministrazione». Nella rosa trovano posto Duccio Demetrio, esperto di «urban trekking», cioè di percorsi urbani, Livia Pomodoro, presidente del tribunale e Mari Rita parsi, psicoterapeuta dell’infanzia «ci aiuteranno a capire come la cultura può aiutare a prevenire il disagio sociale», lo scrittore cattolico Luca Doninelli, il «rosso» filosofo Salvatore Veca e Federica Olivares, membro del cda della Rai e ora nel cda del Piccolo Teatro Quirino Principe, musicologo, il poeta dialettale Franco Loi, il giornalista di Rai3 Andrea Bosco «scelto per la sua rubrica sui libri. Conflitto di interessi? La domanda dovete girarla a lui, io l’ho chiamato e lui ha accettato».
Ma ieri è stata anche la giornata della commissione interassessorile, che ha visto l’assessore alla cultura Finazzer Flory, il collega all’Arredo urbano Cadeo, al Tempo libero, terzi alla salute Landi di Chiavenna, al Turismo Orsatti e il vicesindaco De Corato e il sovrintendente per i Beni architettonici, Artioli. Obiettivo: stilare delle linee guide che regoli l’uso della piazza e del centro storico in generale. Solo eventi di alta qualità - punto di partenza - che finanziano in parte la conservazione e il restauro di monumenti e palazzi storici.

Ecco allora che il comune bandirà un concorso internazionale per la progettazione di uno stand di desing che potrà ospitare di volta in volta le iniziative «degne» del luogo simbolo della città, inoltre i proventi di concerti e spettacoli, reading letterari andranno a costituire un fondo che l’amministrazione destinerà alle opere più urgenti. Alla prima giunta di gennaio la delibera di indirizzo andrà in giunta.

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