La mafia è collusa col potere dalle origini della nostra Repubblica. Tornò in Sicilia con lo sbarco americano del '43, che Cosa nostra aiutò, e da allora vi si insediò. Al di là delle trattative Stato-Mafia, è difficile pensare che politici di lungo corso o grandi industrie con insediamenti in Sicilia, non abbiano avuto rapporti con i mafiosi. Diversi sono i gradi di coinvolgimento: c'è chi ha pagato il pizzo, chi ha avuto favori che ha restituito, chi ha trescato a lungo con i mafiosi. Distinguiamo tra chi si è macchiato di crimini e chi ha fatto affari pagando il nullaosta. Il processo ad Andreotti fu surreale perché partendo dall'ipotesi verosimile che un leader con quella rete di rapporti e quei rappresentanti in Sicilia, potesse aver avuto contatti con i mafiosi, arrivò alla tesi esagerata che Andreotti fosse ai vertici della Cupola. I processi di mafia s'incrinano quando pretendono di farsi fondamentalisti per condannare i nemici politici. Se i grandi successi elettorali si spiegano solo con l'appoggio della mafia, allora spiegateci i successi di Orlando, Bianco e altri. Gli stessi voti a volte odorano di mafia, a volte di bucato? E tra le vittime della mafia ci sono fior di giudici, giornalisti e persone di destra.
Quando si vuol stabilire a priori chi sono i razzialmente puri e gli infetti si arriva ai processi Andreotti o su altri piani a Dell'Utri e all'accusa imprecisa e incoerente di «concorso esterno». Lo dice uno che era e resta dell'idea che i veri martiri, eroi e uomini d'onore sono i Borsellino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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