La condanna per i graffitari: filmati mentre ripuliscono i muri

SODDISFATTO De Corato: Palazzo Marino non avanzerà altre pretese nella prossima udienza

La condanna per i graffitari: filmati mentre ripuliscono i muri

(...) per evitare che nella prossima udienza il giudice possa avanzare ulteriori pretese. «Ci sembra un mezzo opportuno per dissuadere i writer dal reiterare questo comportamento - spiega il vicesindaco Riccardo De Corato -. Che il ddl sicurezza, non appena entrerà in vigore, sanzionerà in modo molto più severo con la reclusione fino a un anno per l’imbrattamento di edifici di interesse storico - artistico». Questioni di giorni, giusto il tempo che il presidente Napolitano firmi il pacchetto sicurezza. E però, l’idea del video non sembra essere piaciuta al presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici. «Bisogna battere la strada tracciata dalla nuova legge. Si tratta di un reato, con un’azione penale vera e proprio procedibile d’ufficio. La via da seguire è questa. Non quella di assecondare la loro tendenza». Quella dei writer ovviamente, che vedendosi in un filmato, non faranno altro che bearsi della loro bravata. «Credo che sia una pubblicità a buon mercato, se non addirittura gratis. Mille e cinquecento euro per finire sulle prime pagine dei giornali: se questo è il prezzo, molti saranno interessanti a fare lo stesso».
Insomma, il risarcimento in forma specifica, non è la giusta condanna né per ragioni sociali, tantomeno per quelle tecniche. Perché non è scontato pulire correttamente un muro.
Si ricorda bene il presidente di Assoedilizia, quanto clamore ebbe la condanna di quindici anni fa di un graffitaro a pulire le scale di accesso del metrò. E teme che l’effetto sia lo stesso. «Una delle ragioni di questi atti a-sociali, è la ricerca di un’autoaffermazione attraverso un gesto aggressivo verso la città. Fare pubblicità a questo evento, va nella direzione sbagliata e segue soltanto la loro logica». La notizia circostanziata della loro punizione è già stata diffusa. «Si copra il resto con un bel silenzio che è il giusto coronamento di una punizione esemplare».
Sarebbe meglio che Colombo Clerici aspettasse di vedere il filmato, gli risponde De Corato. «Prima lo guardi e poi lo giudichi. Gliene manderò una copia.

La sua perplessità non so da cosa derivi. La pubblicità gratuita l’avremmo fatta, se avessimo mostrato altre cose. Ma far vedere che a Milano ci sono writer condannati, è la cosa peggiore per loro. E se non si sa, serve a poco».

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