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Condannati a morte 250 pitbull, altri 60 saranno rieducati

L’etologo: «Vanno puniti i padroni irresponsabili». Il veterinario: «Gli animali non sono giocattoli, i loro istinti vanno rispettati»

La condanna a morte di 225 cani pitbull, emessa il 17 agosto da un giudice di pace in Texas ed eseguita pochi giorni dopo, sta sollevando polemiche. I pitbull, in tutto 285, erano stati scoperti per caso il 2 agosto in un allevamento a Cleveland. La polizia era entrata nella proprietà di Thomas Weigner, l'uomo che li addestrava al combattimento, in seguito ad una sparatoria fra l'allevatore e tre individui. Weigner, ferito da un colpo di fucile, è morto dissanguato. Il giudice Fizgerald ha deciso che i 60 pitbull con meno di sei mesi potranno essere rieducati e li ha messi in vendita all'asta. Per gli altri ha ordinato l'eutanasia. Prima di emettere la sentenza di morte il giudice ha sentito il parere di esperti sul comportamento degli animali. Tutti sono stati concordi sul fatto che un pitbull adulto, addestrato ad attaccare, non potrà mai perdere l'istinto del killer. Il penoso compito di mettere fine all'esistenza dei cani è stato affidato alla Houston Humane Society. In America 27 dei 50 Stati hanno promulgato leggi locali per dichiarare pericolose certe razze canine. Undici Stati hanno invece leggi che espressamente proibiscono di segnalare come aggressive specifiche razze. L'Ohio è il solo Stato dove i pitbull sono considerati a norma di legge pericolosi.

In alcune città del Kansas e del Missouri, in seguito ad incidenti, sono state messe in vigore restrizioni sull'allevamento dei pitbull.

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