«Condannati, ma solo a maggioranza»

«Anche domenica hanno confermato e rivendicato tuto quello che avevano detto la settimana prima sui lager e su Israele provocando la reazione di mia madre. E la mozione che li sconfessava è stata approvata solo a maggioranza». Non è affatto contento, Roberto Cavallo, di come è andata la riunione dell’Anpi di Paderno Dugnano che doveva servire a chiudere lo scontro nato il 29 gennaio, quando una sopravvissuta come sua madre Anika Schiffer è stata azzittita per avere cercato di difendere lo stato di Israele. «Purtroppo - racconta Cavallo - non è la prima volta che succede. Fin quando si tratta dei lager nazisti, sono tutti d’accordo. Ma poi si inizia a parlare di oggi, e arrivano questi parallelismi, che puntano a negare l’unicità della Shoah e a mettere Israele non sul banco delle vittime ma su quello degli imputati».
Però Petazzini nega di avere tolto la parola a sua madre, dice che si è rotto il microfono e comunque era tardi. «Mancava ancora un quarto d’ora, e stranamente l’ha costretta a tacere proprio quando ha iniziato a parlare di Israele».

Il lato positivo è che il resto dell’Anpi si è dissociato. «Alcune reazioni sono state nette. Ma l’Anpi di Nova Milanese ha fatto un comunicato in cui se la prendeva con le “proteste improprie” invece che con la gravità delle affermazioni di Petazzini».

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