da Milano
Dora innanzi, se sarà approvato il disegno di legge, chi nega la Shoah rischia il carcere. Il reato entrerà quindi nel codice penale agli articoli 414 e 414 bis. La bozza discussa ieri pomeriggio nel pre-consiglio dei ministri prevede infatti lintroduzione del reato di «istigazione a commettere crimini contro lumanità e apologia dei crimini contro lumanità», punito con il carcere da tre a 12 anni.
Per capirci, se il presidente iraniano Ahmadinejad fosse italiano, rischierebbe di finire in galera secondo quella che è la principale novità del disegno preannunciato dal ministro della Giustizia Clemente Mastella e composto da sette articoli che saranno definitivamente approvati dal Consiglio dei ministri nella riunione di stamane.
Il primo articolo del testo prevede che chiunque pubblicamente istiga a commettere crimini di genocidio o crimini contro lumanità previsti dallo Statuto della Corte penale internazionale sia punito «per il solo fatto dellistigazione» con la reclusione appunto da 3 a 12 anni. La stessa pena si applicherà a chiunque pubblicamente farà apologia dei crimini contro lumanità (con sentenza pubblicata su di un quotidiano a diffusione nazionale).
Rischia invece la reclusione fino a un anno e sei mesi o la multa fino a seimila euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sullodio razziale o etnico oppure istiga a commettere atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Se il disegno di legge fosse poi convertito in legge, sarà vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo che abbia tra le proprie finalità lincitamento alla discriminazione o alla violenza per gli stessi motivi. E chi farà parte di queste associazioni rischia da sei mesi a quattro anni di reclusione. Da uno a sei anni, infine, per chi dirige tali organizzazioni o le promuove in qualsiasi modo.
Insomma una decisa presa di posizione che, comè naturale a questo governo, ha già spaccato in due la maggioranza. Oltre agli applausi delle associazioni ebraiche (che però registrano il sondaggio dellAnti-Defemation League secondo il quale per quasi un italiano su due gli ebrei parlano troppo di Olocausto) e del rabbino emerito di Roma, Toaff, il ministro Mastella ha incassato i consensi di Giovanna Melandri, di Cesare Salvi e di una schiera di notabilato, specialmente diessino e rifondarolo.
Ma se Antonio Di Pietro ha già annunciato che «sul disegno non parlo, prima aspetto il testo perché voglio sentire esattamente la proposta nella sua interezza», il vicepremier Francesco Rutelli si è già opposto a chiare lettere: «La battaglia contro la negazione della Shoah deve essere culturale e politica». In poche parole, il negazionismo «non si vince con le norme di legge».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.