«Condanno questo episodio ma Milano non è razzista»

Il sindaco Moratti: «Presto farò visita alla famiglia del giovane ucciso»

(...) Parole che non significano però l’adesione all’appello del papà del ragazzo ucciso che ieri ha chiesto di trasformare i funerali in una manifestazione cittadina contro la violenza. «Accogliere l’appello - ribatte il sindaco - vuol dire lavorare concretamente, ogni giorno, a progetti che diano risposte alle situazioni di disagio e di emarginazione che possono portare ad atti criminosi». Concetti ribaditi dall’assessore Mariolina Moioli ieri in consiglio comunale. «Le parole purtroppo si sprecano, i fatti restano. E i fatti sono il rafforzamento delle azioni sociali che servono ad aiutare le persone più fragili, emarginate. Da lì si alimenta il degrado. E dal degrado alla violenza il passo è breve. Il Comune deve continuare a tessere una rete che dia garanzie e accoglienza a chi ne ha bisogno. Rafforzeremo ulteriormente tutti i servizi». Di una «sinistra che specula bollando Milano come razzista» parla anche il vice sindaco Riccardo De Corato. «I numeri - ribatte - spiegano che la città ha saputo dare casa e lavoro a 176mila residenti stranieri, il 13 per cento della popolazione. Siamo tra i Comuni che investono di più in politiche sociali, solo per i dodici campi rom autorizzati, nel 2007 abbiamo speso 11 milioni di euro».
Per la verità almeno da Palazzo Isimbardi arriva una lezione di correttezza. «Non bisogna dare una connotazione razzista all’episodio, perché è stata una spedizione punitiva, ma non a matrice xenofoba», la lucida ricostruzione del presidente della Provincia Filippo Penati. Che, in nome della concretezza e rifuggendo la polemica, ieri ha incontrato il prefetto Gian Valerio Lombardi. «L’omicidio non può essere attenuato con considerazioni sociologiche, anche se è vero che a Milano bisognerebbe trovare una maggiore serenità sul tema della sicurezza». Nessuna «attribuzione di connotazioni razziste», ribadisce Penati spiegando che anche nel centrosinistra «esistono posizioni differenti e tutti sappiamo che la linea del Pd su questo punto è diversa da quella di Rifondazione Comunista». Milano, conclude, «è una città accogliente, non razzista, anche se la politica non è riuscita ad assorbire come doveva il grande flusso migratorio di questi anni. Tutti dovrebbero usare toni più sereni». Decisa anche la reazione di Tiziana Maiolo. «Nessun episodio di razzismo, ma una reazione spropositata che si sarebbe verificata anche contro italiani dalla pelle bianca. Razzisti semmai sono coloro, come i redattori dell’Unità, che hanno chiamato in causa in modo strumentale l’intolleranza e l’odio razziale che con questo episodio non c’entrano nulla». Di «Milano città accogliente e aperta» parla anche Carlo Sangalli. «Proprio per questo - chiosa il presidente della Camera di commercio - dobbiamo evitare il rischio di una degenerazione violenta e ottusa della nostra società. A questo pericolo si deve rispondere, nella legalità e sicurezza, con un forte richiamo ai valori della solidarietà e della comprensione che possono radicarsi solo se coltivati e condivisi da tutti».
Ieri, intanto, tensione durante la manifestazione contro il razzismo organizzata di fronte alla Stazione Centrale dal comitato promotore della manifestazione nazionale antirazzista prevista a Roma il 4 ottobre.

Uno degli amici del ragazzo si è scagliato contro uno dei giovani che erano con “Abba” quando è stato ucciso, accusandolo di essere scappato abbandonando l’amico. La rissa è stata però immediatamente sedata grazie all’intervento degli altri presenti al sit-in.

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