Il 12 ottobre, centodieci anni fa, nasceva Eugenio Montale e moltissime città italiane ed europee celebrano il Premio Nobel genovese con una serie di iniziative. Particolarmente suggestivo l'happening previsto a Genova, città natale del poeta, dove Massimo Morasso darà lettura di una singolare conferenza in versi intitolata «L'eredità di Montale». La performance si svolgerà alle 17 sulle scale antistanti la casa natale di Montale, in corso Dogali.
All'informale omaggio di Genova al suo illustre concittadino, farà seguito un incontro pubblico ad Arenzano, città che il poeta frequentò abitualmente in virtù della sua amicizia con i coniugi Rodocanachi, dove sarà Dario Arkel - dalle 21 presso la Biblioteca comunale - a dar voce al monologo in versi di Morasso. La serata arenzanese promossa dall'Assessorato alla Cultura della città rivierasca prevede gli interventi di alcuni fra i più interessanti poeti dell'ultima generazione in Liguria (Christian De Lorenzo, Massimo Ferrando, Paolo Donadoni e Alessandro Rivali), oltre a una lettura di testi montaliani a cura di Lazzaro Calcagno. In quella sede, verrà dato l'annuncio ufficiale del «Premio di Poesia Universitas Montaliana», già «Premio Internazionale Eugenio Montale».
Il Premio è un evento di primo piano nella vita culturale italiana perché testimonia il filone più vivo della poesia del '900 e per la qualità dei personaggi che fanno parte della Commissione giudicatrice e della Consulta, fra i quali Rita Levi Montalcini, Carla Fracci, Corrado Calabrò, Claudio Magris, Beppe Menegatti, Walter Pedullà, Roman Vlad, Andrea Zanzotto, Sergio Zavoli.
Un patrimonio letterario che, attraverso l'attività pluridecennale di Maria Luisa Spaziani, testimonia il filone più vivo della poesia del Novecento; un gruppo di esponenti tra i più rappresentativi della cultura; un vasto pubblico di poeti, letterati e studiosi che hanno condiviso lunghi anni di sodalizio culturale. Fondamentale l'impegno per promuovere le voci emergenti della poesia, che ha consentito a tanti giovani di avvicinarsi alle loro prime importanti esperienze in campo letterario.
La presenza del genovese Massimo Morasso nel gruppo di coordinamento nazionale del Premio fa ben sperare per quella che si sente come una doverosa «riappropriazione territoriale» di un'iniziativa dedicata al più illustre poeta del '900 italiano.
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