«Confindustria sotto attacco: ci difenderemo»

«In questi giorni sono stata oggetto, assieme a Confindustria, di attacchi ingiuriosi, costruiti su notizie false e prive di fondamento, di chiara provenienza». Duro il discorso di Emma Marcegaglia all’assemblea annuale privata degli industriali. Poi, incassando un’ovazione, ha aggiunto: «Sarò con voi fino all’ultimo giorno del mio mandato per difendere l’indipendenza della nostra istituzione». Una difesa forte di Confindustria, ma indirettamente anche del lavoro svolto dalla sua squadra dal 2008.
Intanto la Marcegaglia porta a casa un risultato importante: l’assemblea privata, infatti, ha approvato con il 98,7% dei voti il suo programma. Promossa anche la nuova squadra con le new entry di Johnn Elkann e Giorgio Squinzi (Mapei).
Oggi, quindi, il giro di boa con l’inizio del secondo biennio che si apre con l’assemblea generale alla presenza del premier, Silvio Berlusconi, di 3mila ospiti e di 300 giornalisti. Non c’è stato alcun riferimento esplicito alle «manovre» che la First Lady di viale dell’Astronomia ha definito «veri e propri attacchi». Ma si è detta convinta che questi attacchi sono «di chiara provenienza». Non ha voluto replicare, dice, perché «è prevalso in me il senso della responsabilità e del rispetto per l’istituzione Confindustria. Per me l’unica cosa che conta è essere in sintonia con voi: altri si comportino come vogliono». Chiarissimo il riferimento agli affondi impietosi dell’ex presidente di Federmeccanica, Massimo Calearo.
L’imprenditore veneto, infatti, ha parlato di «crisi di rappresentanza» e di «mancanza di una leadership forte». Accusando inoltre i vertici confindustriali di «eccessivo allineamento al governo, anzi, di appiattimento, di genuflessione davanti al governo...».
In attesa dell’apertura dell’assemblea generale, tuttavia, molti imprenditori hanno aperto le scommesse: chi sarà mai il regista che avrebbe innescato la lingua di Calearo? I corridoi spifferano alcuni nomi, quello del predecessore su tutti: Luca Cordero di Montezemolo.

Solidarietà alla Marcegaglia dai due past president: Luigi Abete e Giorgio Fossa, i quali hanno richiamato tutti «al rispetto dell’istituzione Confindustria e all’importanza di confrontarsi in maniera trasparente, ma all’interno degli organismi dell’associazione piuttosto che sulle pagine dei giornali».