Fantasmi cercansi per ruolo governativo: ottima retribuzione e vitalizio ovviamente non necessario. Nel leggere lo scandalo per i presunti conflitti di interesse nella compagine governativa si ha l’impressione che, per i fanatici della purezza di casa nostra, i ministri vadano scelti tra i trapassati.
L’ultimo caso è sorto su Patroni Griffi, neo ministro alla Funzione Pubblica: un anno fa era stato tirato inballo da Report perché percepiva un doppio stipendio, 150mila più 200mila euro all’anno, in quanto magistrato prestato temporaneamente ad altro incarico. Ma le polemiche erano iniziate subito. Corrado Passera? È un banchiere, con la sua Banca Intesa ha finanziato mezza industria italiana, infrastrutture e mezzi di trasporto compresi, quindi per i nuovi farisei è una nomina impropria.
Twitter: @borghi_claudio
Senza contare che Passera nella scelta dei sottosegretari si è portato a fianco il fido Mario Ciaccia, proveniente dal medesimo gruppo bancario. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria sarà Carlo Malinconico?
Non sia mai! Stiamo parlando di un signore che faceva il presidente della Fieg, la Federazione degli editori e giornali. Pericolosissimo! Già il web è in subbuglio perché Malinconico aveva in passato proposto misure contro la rete per favorire l’editoria. Anatema. Il premier Monti ha cercato di stroncare sul nascere le illazioni dichiarando che la squadra «sarà trasparente». La cosa divertente è che molti di quelli che adesso sgranano gli occhi, solo ieri si spellavano le mani per la nomina di Monti, un uomo che rappresenta un conflitto di interessi granitico, stanti le sue consolidate relazioni con la grande finanza internazionale. Sì alla Goldman Sachs ma no a Malinconico?
Anche nelle polemiche non riusciamo ad elevarci dal nostro provincialismo. Signori: i conflitti di interessi non esistono. Ogni governante, specialmente se tecnico, ha un suo curriculum e una rete di relazioni. O prendiamo soggetti provenienti da ambiti del tutto diversi rispetto a quelli nei quali dovranno operare (ma allora tanto vale nominare i vincitori del Superenalotto, almeno sappiamo che sono fortunati e un po’ di buona sorte non guasta) oppure bisognerà necessariamente attingere dalle professionalità nel tessuto di riferimento, quindi la loro stessa esistenza rappresenta per questa visione da nuovi Savonarola un conflitto di interesse. Prendiamo il neo ministro della Giustizia, Paola Severino: orrore! È un avvocato penalista! Ha difeso persone in alcuni processi (incredibile per un avvocato!) fra cui personaggi potenti tipo Geronzi e Caltagirone. Non va bene. Questi stessi, che adesso denunciano l’inopportunità della nomina e probabilmente avrebbero visto bene direttamente Woodcock, non fiatavano quando nel governo Prodi l’Idv volle sottosegretario alla Giustizia Luigi Li Gotti, celebre avvocato di mafiosi pentiti del calibro di Totuccio Contorno e Giovanni Brusca. Due pesi e due misure.
Diciamo che la questione è mal posta: più di una volta quando si accusava Berlusconi di conflitto di interesse, passando al setaccio ogni legge per vedere se ne potesse trarre un vantaggio personale, abbiamo invitato a guardare prima se la legge fosse buona o cattiva. Una buona legge porta vantaggi a tutta la collettività e in essa è ricompreso il governante. Nel caso del tecnico andrebbe giudicata la competenza in materia, non certo le sue supposte idee dato che difficilmente potrebbero piacere a tutti. Qui sta il cortocircuito, tale per cui la querelle sui sottosegretari può essere utile ad evidenziare le contraddizioni ed i rischi di un governo non eletto: lo specialista nominato agisce sulla base delle sue convinzioni, non su mandato elettorale, per cui può tranquillamente perseguire un obiettivo contrario ai desiderata di qualcuno e poco si potrà fare per fermarlo.
Una discreta rappresentazione di questo rischio si è avuta quando il neoministro dell’Ambiente, Corrado Clini, appena nominato ha rilasciato dichiarazioni che sonosembrate possibiliste sul nucleare, gelando il popolo di sinistra ancora festante per l’allontanamento di Berlusconi. Ma come? C’è appena stato un referendum chiarissimo... È la quasi democrazia, bellezze! C’è stata anche un’elezione politica chiarissima eppure al governo ora c’è uno che nemmeno era parlamentare.
Se si abdica per i tecnici poi non lamentiamoci se hanno convinzioni che possono essere molto diverse dalle nostre attese. Il conflitto di interessi comunque è un falso problema: in caso di elezioni si conosce e si accetta, in caso di tecnici si suppone e si subisce.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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