Roma - "La legge va fatta. E se è fatta senza demagogia e serietà sarà varata, se invece intende solo colpire qualcuno l'unico risultato è che non riusciranno a farla". Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, parla del provvedimento sul conflitto di interessi ai microfoni di RadioAnch'io. Secondo Casini i politici "non sono campioni di etica". "Siamo lo specchio del Paese con i pregi e i difetti di tutti gli italiani - dichiara - la legge sul conflitto di interessi è necessaria, ma senza interessi punitivi nei confronti di Berlusconi. Con serietà ed equilibrio attraverso un'intesa parlamentare". Alla domanda circa alcune critiche che il leader dell'Udc avrebbe ricevuto per la sua condizione di convivente, con una persona ricca Casini risponde: "la mia condizione è temporanea. Ma questo non è certamente il problema perché per me devono valere le cose che valgono per tutti. Il punto è evitare che, non Berlusconi, ma un potenziale uomo politico che é anche un grande imprenditore o un professionista non possa svolgere attività politica".
Fini: pronti al dialogo Se Casini apre, Fini raddoppia. "Se il centrosinistra ritiene di rendere la legge un pò più rigorosa siamo pronti a discuterla in parlamento. La cosa che io non sopporto è che in certi momenti agita la clava e poi la ripone perché non gli conviene. Poi noi ne studiamo una e dice che è blanda, salvo poi vedere che blanda non è. È questo che rende poco credibile il tutto". Così Gianfranco Fini, il leader di An, a proposito della legge sul conflitto d’interessi all’esame della Camera, in un’intervista a Prima Comunicazione.
E la legge sparisce dal calendario di Montecitorio Il conflitto di interessi "sparisce" dal calendario dei lavori dell’aula della Camera. Almeno per il momento. Stamattina si è svolta la conferenza dei capigruppo di Montecitorio per decidere proprio sui lavori per la legge dopo il voto delle pregiudiziali di ieri (considerando anche che la prossima settimana il Parlamento non lavorerà a causa delle elezioni amministrative del 27 e 28 maggio) e non ne ha parlato affatto. Lo ha reso noto al termine della riunione il capogruppo del Pdci, Pino Sgobio, che ha spiegato che nessuno ha chiesto la calendarizzazione della pdl. Il rinvio, per il momento a una data non precisa, nasce per le divisioni che ci sono nella maggioranza sul provvedimento, con l’astensione già annunciata dall’Udeur di Mastella.
L’Unione, quindi, probabilmente soltanto dopo le amministrative, riprenderà in mano l’argomento per cercare di trovare una sintesi. L’esame del testo potrebbe slittare a questo punto a metà giugno, cioé dopo i ballotaggi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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