Consensi in calo, nell’Unione è allarme sondaggi

Secondo Abacus la Lega non risentirà dell’«effetto Calderoli»

Emanuela Fontana

da Roma

Nuova ondata di sondaggi a un mese esatto dalle elezioni del 9 e 10 aprile. In attesa del round finale della campagna elettorale, parte la guerra delle percentuali e gli ultimi dati delle principali agenzie di rilevazione indicano un recupero della Casa delle libertà sul centrosinistra. L’Unione è in vantaggio secondo tre sondaggi (Abacus, Swg e Ipr), ma in calo almeno secondo la stessa Abacus, mentre altri due istituti (Psb e Euromedia) assegnano la vittoria alla Cdl. Anche le ricerche d’opinione tradizionalmente più vicine all’Ulivo suonano il campanello d’allarme: la coalizione di Romano Prodi sta perdendo percentuali e il vantaggio si sta limando. Infine, secondo un’ultima inchiesta, il confronto tv Prodi-Berlusconi non sarà decisivo per la vittoria finale ed eventualmente avvantaggerà più la Casa delle libertà che l’Unione.
Tra i sondaggi che indicano una preferenza generale, a un mese dal voto, per la Cdl c’è l’agenzia americana Psb (Penn, Schon & Berland associates), che assegna al centrodestra il 48,8% e al centrosinistra il 48,3% e segnala dunque il sorpasso della Cdl sull’Unione. Il sondaggio è stato svolto su 1.218 elettori tra il 28 febbraio e il 3 marzo. Rispetto al mese precedente, la coalizione guidata da Silvio Berlusconi ha guadagnato lo 0,4% e il centrosinistra lo 0,1%.
Assegna un vantaggio alla Casa delle libertà alla Camera anche l’agenzia Euromedia Research, che ha svolto l’indagine per Forza Italia, tra il 3 e il 4 marzo, tra mille intervistati maggiorenni. Anche in questo caso il distacco è accennato, dello 0,7% (50% a 49,3%), ma viene confermato il possibile sorpasso nelle intenzioni di voto. Forza Italia avrebbe il 23%, An l’11,2% e l’Udc il 6,2%, mentre a sinistra Uniti nell’Ulivo avrebbe il 31%, con il 6,2% di Rifondazione. Poco sopra il 2% Comunisti italiani e Verdi, mentre la Rosa nel pugno otterrebbe oltre il 3%.
Diverso l’orientamento del sondaggio Abacus-Sky, con un vantaggio netto del centrosinistra, che però ha perso un punto di distacco in una settimana (era 4,5% ora è al 3,5%). Secondo questa rilevazione l’Unione otterrebbe il 51% e il centrodestra il 47,5%. Secondo Abacus nella Cdl hanno guadagnato mezzo punto Forza Italia (22%), An (12,5%) e Lega (5%), non penalizzata dall’effetto Calderoli, mentre l’Udc perde lo 0,5%. Nell’Unione invece stabili i Ds (24%) ma si appanna l’ala radicale della coalizione, con Rifondazione e Comunisti italiani che lasciano per strada insieme un punto. Si passa poi al sondaggio Swg, pubblicato sull’Espresso in edicola oggi, che indica un vantaggio dell’Unione di 5 punti percentuali alla Camera e di 6 al Senato. L’agenzia vicina al centrosinistra indica un forte guadagno rispetto all’ultimo sondaggio di Forza Italia sia alla Camera che al Senato (+1,3% e +1,4%), mentre perdono sensibilmente i Ds e salgono Rifondazione e Margherita. Simile anche un altro sondaggio, di Ipr per Repubblica, che rivendica un vantaggio di 4,7 punti dell’Unione sul centrodestra (52,2% a 47,5%).
L’Istituto Piepoli conferma invece le due facce del voto nel Lazio, dove a Roma vincerebbe in modo solido l’Unione (55% a 44%) mentre nelle province la situazione sarebbe ribaltata, con il 55% per la Cdl e il 43% per il centrosinistra.
Più della metà degli italiani sono convinti, secondo Abacus, che il duello catodico tra i due sfidanti Prodi e Berlusconi non inciderà sulle elezioni. Per il 57% il premier «ha fatto bene» a rinunciare alla conferenza stampa finale, la condizione posta dal Professore per accettare il dibattito, e per un altro 18% ha fatto «probabilmente bene». Per il 18% se ci sarà un vantaggio dopo questo scontro, sarà per il centrodestra, l’11% risponde invece che ne guadagnerà il centrosinistra.


Sondaggi, questi, che «non predicono il futuro, ma fotografano il presente», ha chiarito ieri il ministro della Difesa Antonio Martino. E la foto è che la forbice, a trenta giorni dal 9 aprile, si sta quantomeno restringendo.

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