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Una sigaretta, vietatissima all’interno di un reparto, potrebbe aver provocato l’incendio che ha terrorizzato l’ospedale San Martino in piena notte. Pazienti svegliati di soprassalto e sgomberati alle 4 di ieri mattina per evitare che venissero intossicati dal fumo e dall’aria irrespirabile. L’allarme è scattato nel padiglione 4 di malattie infettive e il rogo che si è sprigionato ha invaso di fumo l’intera struttura nella quale erano ricoverate 15 persone, tutte portate in salvo senza conseguenze.
Un sopralluogo della squadra giudiziaria dei vigili del fuoco e dei carabinieri della compagnia di San Martino all’interno del padiglione 4 dell’ospedale ha cercato di fare luce sulle cause del rogo. Sembra confermata quella che è stata una delle prime ipotesi, secondo la quale un paziente avrebbe acceso una sigaretta a letto, lasciando poi cadere il mozzicone sul materasso dal quale si è sviluppato l’incendio. L’accertamento di questo particolare potrebbe essere molto importante perché in ospedale è tassativamente vietato fumare e il degente responsabile dell’accensione della sigaretta potrebbe essere chiamato a rispondere di incendio doloso e di altri reati. Anche la posizione del personale in servizio di notte verrà valutata con attenzione, per quanto infermieri e operatori socio-sanitari abbiano avuto un ruolo determinante per la pronta evacuazione del reparto e per il trasferimento tempestivo dei pazienti.
Una volta completato il sopralluogo degli inquirenti, è cominciata la conta dei danni che sono immediatamente risultati molto gravi.

Il padiglione di malattie infettive è tuttora inagibile. I pazienti sono stati spostati in un altro reparto e prima che possano fare rientro nei locali si dovrà attendere una serie di verifiche tecniche e sanitarie che garantiscano l’agibilità del padiglione.

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