Consiglio comunale fra ’ndrangheta e amanti diciottenni

Chi ha detto che le riunioni di consiglio comunale sono soporifere? Ad Arenzano, almeno, l’originalità regna sovrana. Fin troppo. Tanto da rasentare un pizzico di follia. Memorabili, quasi «storiche», le frasi del sindaco Luigi Gambino, Pd, che qualche mese fa, in piena crisi di consensi, durante un consiglio comunale aveva ritenuto doveroso informare i membri riuniti, più il pubblico, circa i suoi sogni erotici ricorrenti. E per farlo aveva sottolineato come la sua massima aspirazione fosse quella di «andare a letto (in realtà il termine era più colorito, ndr) con diciottenne». Dall’intenzione alla realizzazione, a quanto pare. Di cui, a distanza di mesi, il primo cittadino arenzanese ha informato, ancora una volta, «erga omnes». Il seguito gustosissimo (si fa per dire) è andato in scena ieri: Gambino ha detto chiaro e tondo che sì, il suo scopo, a questo punto l'ha proprio raggiunto. La sede della dichiarazione - altrettanto memorabile della precedente, se non storica, almeno per l’interessato - è sempre il consiglio comunale, convocato questa volta d'urgenza su richiesta della minoranza del Pdl per far luce, una volta per tutte, sulle possibili infiltrazioni mafiose interne al Municipio. Questo, infatti, è quanto gli uditori increduli hanno sentito esclamare dal loro sindaco. Il quale, inoltre, tentando di smentire l'esistenza di una «questione morale» in municipio, si è lamentato per le critiche sulla frase legata alle diciottenni, di cui si dichiara ammiratore. «Mai una perquisizione, mai un'accusa, mai indagini - ha aggiunto Gambino - chi mi attacca lo fa sulla base di inesistenti questioni morali». A rispondergli, indignata, è Cinzia Damonte, ex assessore spogliata delle deleghe dopo che, in campagna elettorale, era stata sorpresa ad una cena elettorale in compagnia di un pluripregiudicato dal curriculum 'ndranghetista, ad oggi ricercato.

«Gambino - ha dichiarato Damonte - pur sapendo di mentire ha pilotato i sospetti su di me in una trappola studiata ad arte». Sospetti che comunque, al momento, non sono ancora stati ancora chiariti e che lei ha voluto scaricare anche su esponenti di altri partiti.

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