Il Consiglio d’Europa ammonisce: «Sui nomadi l’Italia faccia di più»

Anche il ministro della Solidarietà Ferrero dà torto a Prodi: «Il contenzioso con Bruxelles è enorme»

Il Consiglio d’Europa ammonisce: «Sui nomadi l’Italia faccia di più»

da Roma

La polemica tra Ue e Italia sulla questione nomadi non si placa. Dopo il richiamo di Bruxelles al governo Prodi per l’incompleta attuazione delle direttive sulle minoranze discriminate e la piccata risposta del ministro dell’Interno, Giuliano Amato («ci stiamo lavorando»), arriva la sferzata del Consiglio d’Europa che assegna la maglia nera al premier del centrosinistra. «L’Italia deve fare di più per integrare i Rom», scrive il vicesegretario generale del Consiglio d’Europa, Maud de Boer-Buquicchio. «Quando un bambino rom muore a causa delle deplorevoli condizioni di vita responsabile è l’intera società, non solo i genitori». Ecco perché il Consiglio (organismo che ha lo scopo di tutelare i diritti dell’uomo) interviene per invitare «le autorità italiane, sia a livello locale, sia nazionale, in coordinamento tra loro, a compiere i passi necessari verso l’integrazione dei rom adottando piani d’azione globali, incluso campagne di informazione pubbliche per combattere discriminazione e pregiudizi sui rom profondamente radicati».
E a gettare altra benzina sul fuoco interviene pure il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, difendendo le ragioni della Commissione Europea e dando così implicitamente torto sia a Prodi sia ad Amato. «Bruxelles ha ragione. Per i rom si dovrebbe fare di più», dice Ferrero che poi scarica le responsabilità sull’esecutivo precedente. «Il problema è che abbiamo ereditato dal governo Berlusconi una montagna di procedure di infrazione. Il contenzioso con Bruxelles - sostiene il ministro - è enorme». Ferrero poi ricorda che dal fondo per le politiche sociali solo 50 milioni di euro vengono destinati agli immigrati e di questi 3 milioni ai rom. Una somma ritenuta dal ministro «assolutamente insufficiente».
Pronta la replica di Forza Italia. «Il ministro Ferrero invece di scaricare le proprie responsabilità sul governo Berlusconi farebbe bene a ricordare che in tutti i Paesi d’Europa la solidarietà va di pari passo con il rispetto delle regole e delle leggi», osserva l’azzurro Francesco Giro.

«Dare nuove case alle popolazioni Rom è giusto ma è inutile se poi non rispettano le regole più elementari della normale convivenza e trasformano le loro abitazioni in luoghi malsani e del tutto incompatibili con la cura dei loro bambini tenuti spesso in condizioni deprecabili».

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