Un Consiglio fiume di 27 ore per svendere Sea e Serravalle

(...) da parte del presidente Rizzo, della sinistra radicale. Un barricadero fino a qualche mese fa, professionista dell’ostruzionismo duro e puro. Ma in una conduzione del dibattito che il centrodestra definisce « a geometrie variabili» il clou arriva all’alba quando decide di imporre un irrituale «time limit» alla battaglia in aula, dibattito contingentato da un’interpretazione del regolamento che ha un precedente (sembra) solo nel 2003. Più tardi riduce ancora i tempi per discutere gli emendamenti, e scatta la rivolta in aula. Il capogruppo Pdl Carlo Masseroli chiama il prefetto per prendere appuntamento, vengono contattati i legali e un ricorso al Tar, se venisse concessa la sospensiva, metterebbe a rischio la gara e i 385 milioni che Palazzo Marino deve incassare entro fine anno per non dichiarare il fallimento.
Violazione del regolamento? La capogruppo Pd Carmela Rozza parla piuttosto di «legittima difesa della maggioranza per votare la delibera e tutelare gli interessi dei milanesi». Il sindaco Pisapia getta acqua sul fuoco. Ringrazia a fine seduta «anche i consiglieri del centrodestra, ai quali riconosco che hanno fatto il loro dovere, di opposizione Ci sono stati momenti difficili ma alla fine abbiamo raggiunto il traguardo insieme e le ultime ore sono state proficue anche se ognuno con le proprie idee». Difende Rizzo, «ha gestito benissimo l’aula» e etto il sindaco - ha gestito benissimo l’aula seguendo il regolamento» e «al di là delle polemiche non credo che si possa pensare che i temi della politica vengano risolti dalla magistratura». Peccato che fu proprio Rizzo, da consigliere della sinistra ai tempi di Albertini, a fare ricorso contro la privatizzazione Aem. A difendere la sua causa era l’avvocato Lucia De Cesaris (oggi assessore della giunta Pisapia). Il presidente dell’aula difende il suo operato e ribatte di essersi sentito «tradito dall’opposizione» che avrebbe messo in atto «un assalto alla giunta Pisapia, aggravato dalla premeditazione visto che venerdì aveva dichiarato che non avrebbe fatto ostruzionismo. Ma abbiamo respinto l’attacco». Il rischio del ricorso però è concreto. E dopo appena cinque mesi al governo della città, quelli che erano i duri e puri dell’opposizione, dopo l’assaggio sulla Sea-Serravalle tremano pensando ai prossimi scogli, il bilancio preventivo 2012 e il Pgt. «La prima cosa da fare a gennaio dev’essere la revisione del regolamento d’aula, devono esserci il dibattito deve avere tempi contingentati come in Regione Lombardia» sostiene l’assessore Bruno Tabacci.
Le 27 ore di seduta non hanno stravolto il testo base. Accolta la richiesta della Lega di incassare solo metà del maxidividendo nel 2012, il direttore finanziario (il nodo che ha fatto saltare l’accordo, visto che il Pdl chiedeva che fosse nominato dal consiglio) sarà espresso dal privato con il solo diritto di «gradimento» da parte del Comune.

Passa anche la tutela del Pd legato alla mancata firma (per ora) del Dpcm sulle tariffe aeroportuali e un emendamento «mondialista» che vede di buon occhio l’acquisto da parte di Paesi emergenti come India, Cina e America Latina. Si astiene la sinistra radicale.

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