Non è solo il sindaco a pensare che «i poteri speciali non sono una panacea di tutti i problemi in materia di traffico e mobilità». Adriana Spera, capogruppo del Prc in consiglio comunale, infatti, li definisce «un provvedimento tampone». Ma lidentità di vedute fra Rifondazione e Veltroni finisce qui. La Spera, infatti, «pur apprezzando limpostazione della relazione del sindaco e la sua apertura ai suggerimenti del consiglio (anche se molte cose sono già decise)», precisa che nel discorso del primo cittadino sono mancati riferimenti alle aree metropolitane e al decentramento nei Municipi, «questioni che vanno affrontate». Così come va rivisto il ruolo del consiglio comunale. Per lesponente del Prc, infatti, «va bene un sindaco autorevole, ma anche laula Giulio Cesare deve avere i suoi poteri». Poteri che, invece, oggi, in materia di Traffico e Mobilità, secondo lopposizione, sono notevolmente ridimensionati. «Lattribuzione dei poteri speciali sul traffico - dichiara Michele Baldi, capogruppo di FI - dimostra il fallimento delle giunte Rutelli prima e Veltroni poi che, non essendo riuscite a risolvere i problemi della città, hanno avuto bisogno di ricorrere ai poteri speciali. Chi ne fa le spese è ancora una volta il consiglio comunale, che viene sottratto di competenze».
Ma la Spera punta il dito anche su tre elementi di criticità presenti nellordinanza che conferisce al sindaco i poteri speciali. «Serve innanzi tutto - spiega - un maggiore coordinamento fra gli assessorati». Oggi, infatti, sono coinvolti solo quelli alla Mobilità, al Personale e ai Lavori pubblici. Ma, visto che, ad esempio, per le procedure ad impatto ambientale sono previsti tempi strettissimi, «occorre prendere in considerazione anche lassessorato all'Ambiente». Il secondo punto critico riguarda il personale. «Con i poteri speciali - puntualizza - non facciamo altro che incrementare il precariato dei vigili urbani nel Comune. La polizia municipale dovrebbe, invece, essere un potere forte e non ricattabile con contratti a tempo determinato». Vi è poi il problema dei cantieri. «Laccelerazione delle procedure - chiarisce ancora la Spera - ci fa temere una riduzione delle misure volte a garantire la sicurezza sul lavoro, in una città come Roma che ha già tante morti bianche». Marco Marsilio, capogruppo di An, sottolinea, invece, altro. «Come avevamo ampiamente previsto - dichiara - sui poteri speciali per la città di Roma la montagna ha partorito un topolino». Lesponente di An spiega così la metafora utilizzata: «Dopo cinque mesi dallinsediamento del governo di sinistra di tutto ciò che Prodi aveva promesso di fare nei primi cento giorni per Roma Capitale non cè ancora alcuna traccia». Ma Marsilio si sofferma anche su quanto realizzato dallamministrazione capitolina fino a ora: «Se, infatti, è vero, che il conferimento dei poteri speciali significa per noi la fine di un alibi, dietro cui la sinistra si è sempre parata, è altrettanto vero che tanto poteva essere fatto prima, anche senza quei poteri». «Se questo non è accaduto - specifica Marsilio - è solo a causa di una cattiva gestione da parte del centrosinistra».
«Ma il consiglio ne esce svuotato»
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