Se micio perde la voce

Se micio perde la voce

Le forti escursioni termiche quotidiane tipiche di questo periodo sono un classico dell'inizio primavera. Ci si veste leggeri per accorgersi, una volta saliti in auto, che sul cruscotto si accende la spia del gelo e, fuori, in effetti, ci sono 3 gradi centigradi. Poi, verso il mezzogiorno si arriva ai 16 gradi che declinano rapidamente sotto sera, obbligandoci di continuo a mettere e togliere giacche e giacconi. Insomma, il tempo adatto per i banali mal di gola che nulla hanno a che fare con il Covid perché non sono accompagnati, di solito, da febbre e altri sintomi tipici della malattia da Coronavirus. Anche cani e gatti hanno una gola e, specie nei gatti, sono frequenti i virus respiratori per cui il mal di gola è un disturbo comune. Ma come fanno a farci capire che hanno la laringe in fiamme? Uno dei primi segni può essere l'afonia. L'animale non abbaia o non miagola più come sempre, anzi è buffo sentirlo tentare di «alzare la voce» per emettere lo squittio di un topo. L'altro sintomo fondamentale è la disfagia. L'animale si precipita sul cibo, lo prende in bocca, e poi si blocca. Per contro, beve molto e cerca acqua fresca. Bisogna fare però attenzione a questo comportamento perché può essere confuso con il male ai denti. Notoriamente cani e gatti sono dotati di denti che sono a loro volta innervati. Placche di tartaro, gengiviti, granulomi, carie e ascessi sono all'ordine del giorno anche per loro e uno degli atteggiamenti classici è quello di fiondarsi sul cibo e poi fermarsi pensierosi, prenderne in bocca qualche pezzetto che poi cade ai lati per il dolore durante l'occlusione. La differenza sta nel fatto che, quando è presente un forte mal di gola, l'animale fa tentativi di ingoiare e spesso però rimette il cibo, soprattutto quello più secco, a causa dell'infiammazione, mentre nel mal di denti raramente si assiste al vomito e non c'è mai l'afonia ovvero l'interessamento delle corde vocali.

Un banale mal di gola si autorisolve, quasi sempre, in un paio di giorni, ma molto più spesso che non nell'uomo, occorre un'adeguata terapia con un antibiotico «leggero» e ben tollerato e un antiinfiammatorio per via orale dato con i pasti. Lasciate perdere le caramelle balsamiche. Mangiatele voi. A loro, menta ed eucalipto fanno proprio schifo.

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