Cronache

Cani e gatti troppo umani

Cani e gatti troppo umani

Un vecchio proverbio dice che gli estremi si toccano. L'antropomorfizzazione è un errore molto frequente e può diventare talmente grave, in chi ama gli animali, da rasentare il maltrattamento. Il termine significa conferire connotati umani agli animali. Quando si dice «il mio cane è geloso», pur se può esserci una base di verità, si trasferisce a un animale un complesso di pensieri ed emozioni proprie del genere umano. Antropomorfizzare il proprio cane o il proprio gatto può diventare molto pericoloso. Faccio un esempio per chiarire. Noi siamo martellati dai medici che ci esortano giustamente a non fumare (poi loro, magari fumano due pacchetti al giorno) e diminuire l'introito di grassi per abbassare il colesterolo, la quantità di carne rossa per prevenire i tumori del colon e gli zuccheri semplici per evitare il diabete mellito. Tutto giusto, tutto corretto, tutto «validato» (come si suole dire oggi) dalla scienza. Per l'uomo però. Molti proprietari di pet cadono nell'errore di sottoporre il proprio beniamino alle stesse regole, alimentandolo esclusivamente con cibi light e togliendo il grasso alla carne. Errore madornale, perché il cane, ma soprattutto, il gatto hanno fabbisogni di grassi molto più elevati dei nostri, altrimenti si ammalano gravemente. Non per niente sono carnivori e non onnivori come noi, esclusi vegetariani e vegani che scelgono una particolare alimentazione soprattutto per motivi etici, stando molto attenti a tutte le integrazioni che questi regimi impongono.

Che l'esercizio fisico sia benefico, sempre se fatto con i sacri crismi validati dalla scienza, è fuori discussione. Anche qui c'è chi esagera vantando con gli amici i chilometri fatti di corsa o in bicicletta ogni giorno di più, sottoponendo spesso l'organismo a sforzi inadeguati. Problemi loro, direte. No, sono problemi spesso anche per i loro cani che stimano sempre troppo grassi. E allora tocca vedere dei poveri botoli, magari a zampe corte e schiena un po' larga, obbligati a zampettare goffamente, legati a un guinzaglio tirato inesorabilmente dal cicloamatore un po' troppo salutista di turno. Anche questa è una forma di maltrattamento e delle peggiori.

Moderazione, equilibrio e buon senso vanno riservati anche ai nostri beniamini, talvolta davvero troppo amati.

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