Il Consiglio va a singhiozzo Lavori imbalsamati in Regione

Una settimana sono gli ambulanti, l’altra i lavoratori del comparto sanitario, poi i ricercatori, quindi gli operai, i pensionati, quelli dei sindacati e quelli contro i sindacati. Fatto sta che ogni volta che il consiglio regionale della Liguria viene convocato è raro che svolga i suoi lavori come dovrebbe. Più che in aula assessori e consiglieri si incontrano tra corridoio e bar per ingannare i lunghi tempi di attesa dovuti alle continue sospensioni e alle delegazioni che settimanalmente si presentano in via Fieschi per rivendicazioni e proteste venendo ricevute dai capigruppo. Un sistema che, se da una parte dimostra sensibilità da parte dei gruppi verso chi si lamenta, dall’altra blocca ogni attività del consiglio. Ieri mattina all’ordine del giorno c’era ancora il testo della legge sulla cooperazione internazionale già rinviato due settimane fa e varato dall’ex aula verde solo in serata. A fare capolino in consiglio ieri sono stati i dipendenti della Stoppani, i lavoratori del Centro Trapianti del San Martino e gli attivisti del Coni. Inevitabile che i lavori fossero riaggiornati al pomeriggio, ma alle 16 in aula non c’era il numero legale e il presidente Rosario Monteleone ha dovuto riaggiornare la seduta alle 17.

Tra le proteste della mattina di ieri quella del Coni che lamenta il taglio delle risorse finanziarie per gli impianti e le società sportive: «Se l’assessore allo sport non è in grado di recuperare risorse è meglio che il suo assessorato venga tagliato» è stato il commento di Marco Scajola (Pdl). Intanto la Lega Nord ha ottenuto che la questione rifiuti di Napoli venga discussa nella seduta di martedì prossimo

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