Gianluigi Nuzzi
da Milano
Le indagini della Procura di Milano virano su Telecom e Bnl. Doppio fronte, quindi. Da una parte i Pm hanno chiesto al gip Clementina Forleo di sequestrare i 54 milioni di euro che Chicco Gnutti versò a Gianni Consorte, già presidente di Unipol, al suo vice Ivano Sacchetti e al figlio Marco, come «consulenza» per la vicenda Olivetti-Telecom. Dallaltra sempre Consorte potrebbe esser iscritto nel registro degli indagati di Milano con laccusa di aggiotaggio informativo e manipolativo. Ma lingegnere di Chieti ha già pronta una contromossa. Dopo aver presentato una memoria ai magistrati, nelle prossime ore deciderà quando presentare in procura ben 14 denunce penali per numerosi reati finanziari già preparate con i difensori e pronte per la firma. Consorte intende puntare lindice contro diversi imprenditori e pubblici funzionari che, a suo dire, hanno compiuto diversi reati pur di non far finire Bnl sotto il controllo del gruppo assicurativo delle coop. Certo, non si può anticipare la rilevanza penale che avranno queste denunce, di certo Consorte avrà una difesa molto «dinamica» e chiamerà in causa politici e imprenditori. Qualora però le accuse fossero false, potrebbe aprirsi un procedimento di calunnia contro lo stesso estensore. Nella memoria Consorte denuncia infatti un «complotto» per sfilare Bnl: «Nel marzo 2005 è partito lattacco mediatico (e non solo) contro Unipol - verga lex presidente -, con linterversione delloperatività industriale, (dispiegata per il raggiungimento di accordi di Bancassicurazione rispetto al prevalere delluno o dellaltro dei contendenti su Antonveneta) in quella di concerto speculativo con uno dei due e, cioè, la Bpi. Nel luglio 2005, quando si profilano concrete le possibilità di portare a termine con successo lopa obbligatoria di Unipol su Bnl, quegli attacchi, con quelle motivazioni falsamente intervertite, si vestono di congiura e si sintonizzano con le forze contrarie ad Unipol sulloperazione Bnl».
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