Puntano in alto, sempre più in alto, i vertici della Regione Liguria. Tanto che hanno messo gli occhi sulla «Fondazione Cima». Senza badare a spese, naturalmente: la sola adesione, da parte dellamministrazione di De Ferrari, al progetto del «Centro internazionale monitoraggio ambientale» - «Cima», appunto - comporta una spesa pro quota di 150mila euro. Che andranno a finanziare le «ricadute di utilità scientifico-applicativa in materia ambientale, sociale e di protezione civile che ne deriveranno». Sulle ricadute, «soprattutto sul portafoglio dei contribuenti - attacca Gianni Plinio, capogruppo di An in consiglio regionale - non ci sono dubbi. I dubbi, invece - aggiunge sempre Plinio che ha rivolto uninterrogazione al presidente Claudio Burlando per chiedere chiarimenti -, ci assalgono quando ragioniamo sulleffettiva necessità di questa struttura, in considerazione dello stato delle finanze della Regione e dei bisogni dei cittadini liguri». E allora, sorgono forti perplessità sullurgenza e sulla convenienza di unoperazione «che si traduce - aggiunge il capogruppo di An - in un ulteriore spreco di denaro pubblico. Anche perché esistono già istituti pubblici deccellenza come lEnea che collaborano con le Regioni in campo ambientale, e in Liguria opera validamente lArpal». Tutto questo al di là del fatto che i soliti maliziosi trovano da ridire sulla «partecipazione del presidente o di persona da lui delegata in qualità di membro del consiglio di amministrazione, e della nomina di rappresentanti regionali quali membri del consiglio scientifico della Cima». Si presume, a fronte di regolare gettone di presenza.
Ancora più consistente, peraltro, il finanziamento regionale concesso al progetto di «Potenziamento dellintervento istituzionale di Tecnostruttura», organismo impegnato nella formazione cui la giunta ha deciso di assegnare 200mila euro. A Plinio, davvero incontentabile, non sta bene neppure questa munificenza a scapito dellequilibrio di bilancio: «Anziché spendere tutti questi soldi - spiega - per una fumosa e vaga attività di assistenza tecnica, sarebbe meglio creare qualche posto di lavoro a favore di qualche giovane disoccupato». Insomma, «a chiacchiere la giunta Burlando dice di voler ridurre le spese non necessarie, mentre nei fatti fa lesatto contrario.
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