Sonora bacchettata alla Regione Liguria da parte della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo larticolo 1 della legge regionale 6 marzo 2009 n.4 nella parte in cui afferma «la indisponibilità della Regione ad avere sul proprio territorio strutture o centri in cui si svolgono funzioni preliminari di trattamento e identificazione personale dei cittadini stranieri immigrati», ossia i Cie, centri di identificazione ed espulsione. La legge era stata discussa e approvata tra polemiche con i voti della maggioranza di centrosinistra su proposta di Rifondazione Comunista. Il presidente del Consiglio aveva impugnato la legge nella parte in cui la Liguria si dichiara indisponibile a realizzare i Cie perché larticolo in questione invade la competenza dello Stato nella materia dellimmigrazione. La tesi del Governo, accolta dalla Consulta, è che il legislatore regionale ha interferito con le attività di controllo dellingresso e del soggiorno degli stranieri sul territorio statale, in violazione di quanto previsto dall articolo 14 della legge 25 luglio 1998 n. 286, che demanda ad un decreto del ministro dellInterno, da adottare di concerto con i ministri della Solidarietà sociale e del Tesoro, lindividuazione e la costituzione dei centri di identificazione ed espulsione degli stranieri. La Regione si è difesa affermando che la legge si limita a perseguire le finalità di integrazione dei cittadini non comunitari, prevedendo interventi specifici in conformità con il proprio statuto. Finalità, ha sostenuto la Liguria davanti alla Corte Costituzionale, che sarebbero compromesse dalla presenza sul territorio regionale dei centri di identificazione. La Consulta ha invece stabilito la ragione del Governo.
«Questa bocciatura non è certo una sorpresa» tuona il consigliere regionale Luigi Morgillo (Pdl). Che spiega: «Nello scorso ciclo amministrativo avevamo posto la questione dellillegittimità, e la giunta Burlando si era rivolta agli uffici regionali che avevano confermato come la materia non fosse di competenza regionale. Nonostante questo, si è voluto andare avanti. Il risultato è questa ennesima brutta figura della sinistra».
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